Aggiornamenti normative euro 7 2026

Archiviato l’avvio dei blocchi Euro 5 di ottobre, l’attenzione si sposta sulle regole tecniche per la durata delle batterie e il monitoraggio in tempo reale.

Aggiornamenti normativa Euro 7 –  Con la chiusura dell’anno, il quadro normativo sull’Euro 7 diventa finalmente nitido. Mentre gli automobilisti hanno già iniziato a fare i conti con le restrizioni alla circolazione per i diesel Euro 5 (scattate lo scorso ottobre in gran parte del Nord Italia), le case costruttrici stanno accelerando i test per farsi trovare pronte alla scadenza del prossimo novembre.

Il calendario ufficiale: meno di un anno al via

Il conto alla rovescia è ufficialmente iniziato. Le ultime direttive confermano che il 29 novembre 2026 sarà lo spartiacque definitivo: da quel giorno, nessun nuovo modello di auto potrà essere omologato se non rispetterà i severi standard Euro 7. Per lo svuotamento dei piazzali e la vendita dei modelli già esistenti, la scadenza resta fissata al 29 novembre 2027.

Focus tecnico: non solo scarico, ma “salute” dell’auto

Le discussioni tecniche di questi ultimi giorni di dicembre si sono concentrate sul completamento degli atti delegati relativi alla durata delle batterie. La normativa stabilisce che le batterie delle auto elettriche e ibride debbano mantenere l’80% della loro capacità dopo 5 anni o 100.000 km, un requisito fondamentale per proteggere il valore dell’usato e la fiducia dei consumatori.

Aggiornamenti normativa Euro 7 includono

  • Limiti sulle particelle dei freni: Una sfida tecnologica che sta spingendo i produttori a sviluppare nuovi filtri e materiali per ridurre le polveri sottili emesse durante la frenata.
  • Sistema OBM (On-Board Monitoring): Il “vigile di bordo” che comunicherà costantemente lo stato delle emissioni, rendendo obsoleti i vecchi controlli saltuari.
  • Emissioni NOx: Il limite unico di 60 mg/km per benzina e diesel, che di fatto impone ai motori a gasolio sistemi di filtraggio ancora più complessi e costosi.

L’eredità del 2025 e le sfide del 2026

L’anno che si sta chiudendo ha segnato un punto di non ritorno. Se il 2025 è stato l’anno dei blocchi per i motori Diesel più datati (i citati Euro 5), il 2026 sarà l’anno della transizione industriale. Il rischio segnalato dagli analisti in questi giorni riguarda il prezzo: l’integrazione di sensori OBM e nuovi sistemi frenanti potrebbe far lievitare i listini delle auto compatte di oltre 3.000 euro, rendendo la mobilità urbana sempre più onerosa per le famiglie.

 

Redazione Fleetime