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L’industria italiana accoglie le “timide aperture” del Dialogo Strategico UE, ma sottolinea l’urgenza di un piano per la decarbonizzazione che tuteli la filiera, la sovranità tecnologica e il “Made in EU” dall’aggressiva concorrenza asiatica.

Auto – Dopo il terzo incontro del Dialogo Strategico UE a Bruxelles, l’industria automobilistica europea, rappresentata da ANFIA, lancia un messaggio chiaro e urgente. Sebbene si siano registrati dei “timidi avanzamenti” e un’effettiva discussione su temi cruciali, il tempo delle parole è finito. L’associazione si impegna a presentare alla Commissione Europea delle proposte concrete entro la fine dell’anno, con l’obiettivo di definire una strategia che garantisca la transizione ecologica senza sacrificare la competitività.

Obiettivi Rivedibili per un Futuro Sostenibile

La principale richiesta di ANFIA riguarda la revisione dei target di riduzione delle emissioni di CO2. La proposta è di adottare un approccio più pragmatico, con tre corsie separate per auto, veicoli commerciali leggeri (LCV) e veicoli industriali. Per questi ultimi, in particolare, si chiede la definizione di nuovi obiettivi, ritenuti attualmente irraggiungibili.

“Crediamo sia fondamentale rivedere i target di CO2, a partire dal triennio 2025-2027”, ha dichiarato Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA. “Innalzando i limiti previsti al 2030, per esempio a 75-80 g/km, si potrebbe dare all’industria la flessibilità necessaria. E per il 2035, sarebbe cruciale prevedere un’estensione del tempo di adeguamento e una quota fino al 25% di veicoli non BEV, monitorando costantemente i progressi”.

Sovranità Tecnologica e “Made in EU”

La decarbonizzazione, secondo ANFIA, deve andare di pari passo con la tutela della filiera e della sua sovranità tecnologica. L’industria europea si sente esposta alla pressione competitiva dei competitor asiatici e chiede a Bruxelles di agire con una “strategia difensiva”.

Tra le proposte spicca la necessità di valorizzare il “Made in EU” attraverso una regolamentazione sul “local content”, che preveda una quota minima di componenti prodotti all’interno dell’Unione Europea. Questo non solo servirebbe a salvaguardare la filiera, ma anche a rafforzare l’indipendenza tecnologica del continente, stimolando l’innovazione interna.

La Sfida del Parco Circolante

Infine, l’associazione punta i riflettori su una questione spesso trascurata: la decarbonizzazione del parco auto esistente. Con 250 milioni di veicoli in circolazione e un’età media superiore ai 12 anni, una transizione efficace non può limitarsi solo ai nuovi veicoli. ANFIA sottolinea la necessità di un piano concreto che si concentri sulla riduzione delle emissioni anche delle auto già su strada, per ottenere risultati tangibili fin da oggi.

 

Redazione Fleetime

 

Fonte ANFIA