Che tempo farà in Francia nel 2019,  multe a catinelle!

 

Il nostro punto di vista

Sembra che non siano sufficienti gli autovelox fissi, e cosi la Francia pensa bene di “rincorrere” gli automobilisti, attraverso società che saranno pagate in base ai chilometri percorsi, girando 24 ore su 24. Se gli autovelox fissi sono soggetti a cartelli che ne segnalino la presenza, queste auto no, però le strade sulle quali vengono effettuati i rilievi sono indicate dalle Prefetture, ci domandiamo, se ci accorgiamo che qualcuno sembra ci stia un po troppo l’istinto ci porta ad accelerare distraendoci dalla guida, almeno per capire chi è chi non è, si rischia di fare manovre azzardate, è possibile che aumentino non solo le multe ma anche gli incidenti i ricorsi, i meccanici carrozzieri e non dimentichiamoci delle società per offrire il servizio Pour votre sècuritè etc, praticamente ECONOMIA CIRCOLARE. 

La notizia

Dopo una sperimentazione avviata nel gennaio dello scorso anno, le autorità hanno dato il via libera all’esternalizzazione del controllo mobile della velocità; normalissime auto private, senza insegne, eseguiranno rileveranno l’andatura sull’intero territorio nazionale.  Dall’inizio della settimana gli automobilisti sono controllati da cinque vetture private senza insegne equipaggiate con i più moderni dispositivi per rilevare la velocità. A bordo di ogni auto c’è una sola persona (un “autista”, mentre le pattuglie sono composte da due agenti) e le società private non ricevono provvigioni sulle contravvenzioni, ma vengono pagate in base ai chilometri percorsi. Di più: le strade sulle quali vengono effettuati i rilievi sono indicate dalle Prefetture. Già attorno alla metà del 2019 il servizio sarà esteso a livello nazionale.

Dal 2013, in Francia esistono già le “voiture radar”, cioè automobili (sempre anonime) gestite dalle forze dell’ordine, su cui è montato il sistema di rilevamento della velocità: a bordo delle 383 “voiture radar” devono esserci due poliziotti o due gendarmes. Secondo il governo di Manuel Valls, che ha sostenuto il progetto, la privatizzazione consentirà alle autorità di effettuare controlli più mirati e prolungati sulle strade.

Significa, e questo agli automobilisti piacerà ancora meno, che il numero delle multe potrebbe decuplicare (questa è la stima delle autorità) per raggiungere quota 12 milioni. Le auto senza insegne possono infatti circolare 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Le forze dell’Ordine si concentreranno invece su controlli specifici, come quello sul tasso alcolemico o sotto l’influsso di sostanze stupefacenti.

Emmanuel Barbe, delegato interministeriale alla sicurezza stradale, è dovuto intervenire a difesa del piano: “Chi rispetta il codice della strada non ha niente da temere”, ha sintetizzato. “Non abbiamo alcun obiettivo se non quello di ridurre il numero dei morti e dei feriti sulle strade”, ha aggiunto.

La privatizzazione dei controlli ambulanti della velocità è stata accolta con favore da Julien Thibault, presidente dell’Association victimes et citoyens: “Questi radar fanno presumere il controllo diffuso – ha detto – e mettono in guardia i professionisti dell’eccesso di velocità equipaggiati con sistemi di rilevazione degli autovelox fissi”. Pierre Chasseray, portavoce dell’associazione “40 milioni di automobilisti” (fililare dell’Automobile Club de l’Ouest), denuncia che le multe diventeranno una sorta di “bancomat” e si interroga sulla liceità di affidare ai privati i sistemi per la sicurezza stradale, citando il caso di una società che a Parigi è sospettata di aver eseguito migliaia di controlli solo fittizi.

 

 

 

Redazione Fleetime