Diesel euro 5

Una survey Areté fotografa la mobilità nei comuni medio-piccoli: 6 italiani su 10 favorevoli alle limitazioni per i diesel Euro 5, mentre l’auto resta l’opzione quasi obbligata per la maggioranza dei cittadini.

Diesel Euro 5 – Nelle città italiane di medie dimensioni l’automobile rimane, di fatto, l’unica alternativa realmente praticabile per la maggior parte dei cittadini. Lo rivela la nuova instant survey “La mobilità dell’altra Italia”, realizzata da Areté, società leader nella consulenza strategica, che dopo aver analizzato i comportamenti di Roma e Milano ha esteso la propria osservazione a un campione di dieci città di provincia sotto i 250.000 abitanti, rappresentative di quei territori che costituiscono la spina dorsale del Paese e in cui risiede circa il 70% della popolazione.

La fotografia scattata dall’indagine di novembre è chiara: il 67% degli intervistati utilizza abitualmente l’auto, mentre solo il 12% si affida ai mezzi pubblici e altrettanti si muovono prevalentemente a piedi. La micro-mobilità (monopattini, scooter elettrici) e le due ruote tradizionali o elettriche si fermano complessivamente all’8%.

A spingere verso l’uso dell’auto è soprattutto la necessità di velocità negli spostamenti (54% delle risposte) e la scarsa qualità percepita del trasporto pubblico (29%). Non sorprende che solo il 36% degli intervistati si dichiari soddisfatto dell’offerta attuale di mezzi pubblici.

Sei cittadini su dieci favorevoli al bando dei diesel Euro 5

La survey indaga anche l’atteggiamento verso le restrizioni alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5, previste da diverse amministrazioni comunali. Il 60% del campione si dice favorevole a tali limitazioni, principalmente per tre motivi:

  • Miglioramento della qualità dell’aria (55%)

  • Adeguamento agli standard europei (21%)

  • Riduzione del traffico urbano nelle zone centrali (24%)

Nonostante molti frequentino regolarmente il centro città, la maggior parte ritiene che il divieto non inciderà sulle proprie abitudini di mobilità.

Chi invece è contrario al bando degli Euro 5 cita come motivazioni la scarsa efficacia ambientale percepita della misura e il forte impatto economico sulle famiglie, costrette a cambiare vettura o a ricorrere a soluzioni alternative più costose.

Il futuro della mobilità: più trasporto pubblico ed e-bike, ma l’auto resta centrale

L’indagine Areté segnala un lento cambiamento in prospettiva: sebbene il 50% degli intervistati resti convinto che l’auto continuerà a essere il mezzo principale per i propri spostamenti, il 24% prevede di affidarsi ai mezzi pubblici e il 13% di muoversi a piedi. Cresce nelle intenzioni anche l’uso di biciclette ed e-bike, che passa dal 5% al 9%.

A commentare i dati è Massimo Ghenzer, Presidente di Areté, che sottolinea come la mobilità nelle città di provincia presenti caratteristiche molto diverse rispetto alle grandi aree metropolitane: “Una fotografia in cui l’auto è protagonista per l’assenza di alternative rapide ed efficaci, e nella quale i servizi di auto condivisa restano marginali: solo 1 su 100 utilizza il car sharing e appena il 12% ha sperimentato il car pooling. Intanto, gli italiani auspicano un miglioramento dell’efficienza dei servizi pubblici per avere un’alternativa valida al trasporto privato”.

Redazione Fleetime

Fonte Aretè