Emissioni CO2 auto , norme Ue su CO2, l’Italia è fuori dall’elenco dei Paesi da sostenere. Per vendite ZLEV (Zero Level Emission Vehicle) coefficienti di correzione solo in 14 nazioni

Emissioni auto CO2. La scorsa settimana i ministri degli stati membri hanno  ‘rifinito’ il testo su cui avevano raggiunto un compromesso Commissione, Parlamento e Consiglio Ue. Vi ricordiamo quanto già era successo a dicembre poco prima delle feste del Natale 2018:  entro il 2030 le emissioni di anidride carbonica delle auto dovranno essere tagliate del 37,5%, con uno step intermedio del 15% fissato al 2025. Passaggio obbligato quello del 2025 anche per furgoni e pulmini, per i quali tuttavia la fatidica soglia del 2030 porterà una riduzione di CO2 “solamente” del 31%. La decisione dovrà ora essere ratificata dal Consiglio e dal Parlamento Europeo.

I limiti fissati dalle nuove norme Ue, che sono frutto di un compromesso e dovranno comunque essere ratificate dal Consiglio e Parlamento Europeo, vengono considerati irrealistici dalle associazioni di produttori. Che sottolineano come in questo modo si mettano a rischio posti di lavoro.

Per meglio inquadrare la situazione, in conclusione, è utile considerare alcuni numeri. Ad oggi, solo l’1,5% dei circa 15 milioni di auto vendute in Europa (terzo mercato mondiale dopo Cina e Usa) ogni anno è a emissioni zero. Quei 15 milioni di auto sono responsabili del 10/12% delle emissioni totali di CO2 nei paesi dell’Ue (più o meno come il settore agricolo, un terzo di quello della produzione industriale), e anche aggiungendo i mezzi pesanti la percentuale non supera il 18/19%. Cifre in linea con quelle del resto del mondo, dove i trasporti su gomma pesano per non più di un quinto sulle emissioni totali di anidride carbonica, che è la principale responsabile del riscaldamento globale.

Elenco Paesi da sostenere nuove norme Ue

Oggi l’aspetto più rilevante del regolamento riguarda i veicoli 100% elettrici e a basse emissioni (ZLEV) e la cosiddetta  ‘compensazione’ che in funzione degli obbiettivi molto severi di riduzione della CO2 – nel 2025 – 15% per auto e furgoni; nel 2030 -37,5% per le auto e -31% per i furgoni – prevede diversi meccanismi per tenere conto di determinate realtà di mercato.

Tra questi è proposta l’attribuzione di un maggiore ‘peso’ alle vendite di ZLEV (Zero Level Emission Vehicle) nei Paesi dove la penetrazione è inferiore al 60% rispetto alla media Ue (limite allo 0,76%, o vendite superiori a 1.000 veicoli). Uscite da questo elenco ‘avvantaggiato’ Danimarca (0,52% ZLEV con 1.148 immatricolazioni), Spagna (0,52% con 6695 immatricolazioni) e Italia (0,11% con 2.147 immatricolazioni).

Il peso delle vendite di auto elettriche o ibride plug-in non sarà ‘compensato’ anche in Svezia (5,2%), Olanda (2,24%), Finlandia (1,98%), Austria (1,82%), Regno Unito (1,78%), Lussemburgo (1,72%), Belgio (1,70%), Portogallo (1,68%), Francia (1,51%), Germania (1,41%) e Ungheria (0,94%). L’aiuto alla diffusione degli ZLEV sarà invece dedicato a 14 Paesi: Irlanda, Bulgaria, Slovenia, Slovacchia, Lettonia, Malta, Lituania, Romania, Polonia, Estonia, Repubblica Ceca, Grecia, Cipro e Croazia.

 

 

 

 

Redazione Fleetime