Europa, un altro passo indietro per il mercato dell’auto, che chiude marzo a -3,6%, in peggioramento rispetto al mese precedente e il trimestre a -3,2%

Europa, Secondo i dati diffusi oggi da ACEA, nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata e dell’EFTA1 a marzo le immatricolazioni di auto ammontano a 1.770.849 unità, con un calo del 3,6% rispetto a marzo 2018. Nel primo trimestre del 2019, i volumi immatricolati raggiungono 4.146.152 unità, con una variazione negativa del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

“La domanda di auto nuove in UE fa nuovamente un passo indietro a marzo dopo il risultato negativo di gennaio (-4,6%) e una leggera inversione di tendenza a febbraio (-0,9%) – afferma Paolo Scudieri, Presidente di ANFIA. Tutti e cinque i maggiori mercati che, insieme, pesano per il 76% del totale immatricolato e risultano in ribasso del 3,5% nel mese, presentano un segno negativo a marzo, con l’Italia in testa (-9,6%), seguita dalla Spagna (-4,3%), dal Regno Unito (-3,4%), dalla Francia (-2,3%) e dalla Germania (-0,5%).

Prosegue anche la flessione delle immatricolazioni di auto diesel, a -17% nei cinque major market nel mese (-16,6% nel trimestre), con variazioni negative a due cifre in tutti i Paesi tranne la Germania che, per il terzo mese consecutivo, registra un aumento (+2,7%). Questo fenomeno ha prodotto, nel 2017, per la prima volta da quando è incominciata la rilevazione, un incremento delle emissioni medie complessive di CO2 delle nuove auto vendute (+0,4% secondo la European Environment Agency) dovuto alle accresciute vendite di auto a benzina – maggiori rispetto alle immatricolazioni di auto ad alimentazione alternativa – che hanno livelli emissivi di CO2 più alti rispetto alle versioni diesel.

La chiusura del primo trimestre è quindi negativa, con diminuzioni delle vendite in tutti i maggiori mercati tranne la Germania, che resta sui livelli del primo trimestre 2018. Difficile fare previsioni sull’andamento del mercato per i prossimi mesi, anche se le tensioni che caratterizzano lo scenario internazionale ed europeo in questo momento, insieme al rallentamento dell’economia mondiale, lasciano presagire mesi non facili. 

Non dimentichiamo, infine, il significativo impatto che il quadro normativo europeo sulla riduzione delle emissioni di CO2 delle nuove vetture immatricolate entro il 2021 e, successivamente, entro il 2025 e 2030, ha sui piani di sviluppo dei Costruttori europei di auto”.

 

 

Redazione Fleetime

 

 

Fonte press ANFIA