Expomove Firenze, Angelo Sticchi Damiani, servono le infrastrutture per ricaricare le auto

Expomove Firenze 2019, con oltre settanta espositori ha preso il via oggi la manifestazione fieristica dedicata alla mobilità urbana elettrica e sostenibile. La giornata di oggi della quattro giorni, ha iniziato i lavori con il programma dei 13 convegni di grande spessore, con la partecipazione di oltre 100 tra i più esperti e autorevoli relatori del settore.

Alle 10.45 nella Sala Verde si è tenuta la tavolo rotonda moderata da Mauro Tedeschini, (Fondatore di Vaielettrico), nel convegno di apertura Presente e futuro dell’auto elettrica organizzato da ACI è emerso durante l’intervento di Angelo Sticchi Damiani presidente dell’Aci, il tema ecobonus di auto elettriche e ibride: “sicuramente produrrà degli sconti e dei vantaggi, però serve anche “la rete infrastrutturale che distribuisca energiaper le ricariche, perchédobbiamo uscire dalla logica secondo cui l’auto elettrica è solo una city car“. Afferma Angelo Sticchi Damiani.

Non tutti si possono permettere il lusso di avere un auto per la città ed una per andare fuori città, e quindi la sfida è creare un prodotto che sia utilizzabile dalle famiglie ad un costo accettabile e per tutti gli usi“, ha detto Sticchi Damiani, ricordando che “siamo convinti che sia necessaria una cultura dell’auto elettrica e della mobilità elettrica“.

Commentando i dati dello studio di Enel X e Symbola, secondo cui il numero delle vetture elettriche vendute nel 2018 è raddoppiato rispetto al 2017, Sticchi Damiani ha detto che “questi dati ci fanno ben sperare: se dovessero continuare a raddoppiare nel giro di qualche anno si raggiungerebbero percentuali consistenti“.

Per il presidente dell’Aci tuttavia “affinché tutto questo avvenga è necessario che si realizzino tre condizioni essenziali: un’energia elettrica da fonti rinnovabili, disponibile per alimentare le vetture, una rete infrastrutturale di stazioni di ricarica sempre più ampia e distribuita su tutto il territorio nazionale, che dia la possibilità di uscire dalla logica della city car e consentire a una famiglia di utilizzare l’auto elettrica non solo in città ma anche nel medio e lungo raggio e, infine, una produzione di veicoli elettrici che possa soddisfare la domanda del mercato”.

 

 

 

Redazione Fleetime