Trasporto merci, Food, Servizi Postali, le due ruote ad uso professionale e commerciale stanno esplodendo nei centri Urbani, ponendo i Riders e le Imprese dedicate in un profilo “Fleet” che forse loro stessi trascurano. Una rapida analisi

FleetRiders – Ad iniziare furono Pony Express, EasyRiders, Prontobollo e poche altre realtà disposte a “brandizzare”, da pionieri, la moda del traffico urbano di merci e valori su due ruote. In aggiunta, qualche sporadico ed avventuroso piccolo imprenditore si spingeva – con motorini e piccoli mezzi – nella attività di consegna a domicilio di cibi da consumare. Molto più facilmente invece si trovava il “garzone di bottega” inviato dal commerciante a consegnare la spesa casa per casa.

Oggi, le cose sono cambiate in modo straordinario. Le recenti prosteste – a livello nazionale – dei “fattorini a due ruote”, legate alla precarietà degli accordi di lavoro, ha fatto diffondere dati e stime che parlano di circa 50.000 vettori a due ruote impegnati soprattutto, ma non solo, nella consegna di cibo. Ed ovviamente ci soffermiamo sul settore Cibo per i trends di crescita esponenziale che questo ha avuto in pochi anni.

FleetRiders – Il Business a due ruote continua a crescere

Di questi, ufficialmente, la piattaforma “foodelivery.report” ne censisce oltre 5000 gestiti direttamente da solo quattro delle prime organizzazioni presenti sul territorio. Ma le Società attive sono più di venti, e le due più popolari dichiarano quasi 700.000 ricerche al mese sulle rispettive piattaforme da parte di Clienti potenziali.

E se le ricerche e le medie ufficiali ponderate dagli esperti del settore parlano di circa 566 milioni di Euro di fatturato nel 2019 e di uno scontrino medio nazionale, per consegna, di circa 20 Euro, “a spanne” vuol dire che lo scorso anno il Food Delivery (disponibile ormai in almeno il 90% delle città italiane) ha visto effettuare sulle strade italiane almeno 28 milioni di consegne.

Andiamo sempre a spanne: aggiungiamo a questo i vettori postali e di piccoli valori, i corrieri non impiegati da catene organizzate di Delivery Food, Ho.Re.Ca, consegna merci ed altro, e ci rendiamo facilmente conto che in ognuna delle maggiori città, in fasce orarie peraltro concentrate (mattina o tardo pomeriggio e sera) alcune migliaia di mezzi a due ruote (a motore, elettriche, a pedali) impegnano le strade e fanno Business.

Questo, beninteso, senza considerare gli oltre 17.000 motocicli a due o tre ruote e gli oltre 1000 quadricicli elettrici che Poste Italiane impegna ordinariamente per il servizio corrispondenza.

FleetRiders – Un patrimonio umano, e tecnico, sulle strade. In crescita

Se il valore del fatturato “secco” della consegna di cibi vale i numeri sopra detti (e ci riserviamo di analizzare in seguito il Business crescente dei Corrieri Espressi e dei Servizi Postali privati), i Fleet managers, gli Start-uppers e gli Imprenditori in lettura pensino solo al valore aggregato di almeno – tutto sommato – centomila motocicli ufficialmente attivi, una dimensione di Applicazioni e sistemi di comunicazione/pianificazione/monitoraggio; un collegato di supporti (Bags, Bauletti, portapacchi, etc..) oltre alla serie di accessori e capi di abbigliamento tecnico in uso ai Fattorini.

Aggiungete infine la serie di attività connesse allo sfruttamento dei mezzi (ricambi, penumatici, assistenza, servizi assicurativi) e comprenderete bene quanto anche il “Bike Delivery” debba di diritto rientrare in una categoria di attività di tipo Fleet.

Redazione Fleetime