Franciacorta, l'autodromo chiude per fallimentoFranciacorta, E’ stata la Finanza a mettere i sigilli ai cancelli ed ora il futuro del circuito rimane incerto

Nominare “Franciacorta” agli amanti dei motori del Nord Italia vuol dire parlare di giornata in pista. Per il resto del mondo la regione è famosa per il vino, ma per gli appassionati di auto la mente non corre al rinomato bicchiere di rosso, ma ai cordoli e alle vie di fuga dell’Autodromo di Franciacorta. Ricordi e sogni che però sono destinati a rimanere tali: le attività della pista sono – per ora – sospese. E’ stata la Guardia di Finanza a mettere i sigilli ai cancelli dell’autodromo su ordine del Tribunale di Brescia che ha ordinato il sequestro di una parte del circuito. La causa? Il fallimento della Franciacorta International Circuit, la società di Giulio Mazzola che ha in gestione l’autodromo da settembre 2014.

Erano in corso le gare degli Italian Drift Challenge e del Drift No , quando le Fiamme Gialle hanno fatto irruzione nell’autodromo venerdì 30 ottobre, obbligando il circuito alla chiusura appena terminati gli eventi. Prima del passaggio di mano, la pista era nelle mani del suo fondatore, Ettore Bonara, che nel 2005 creò il tracciato nella zona di un’ex-cava: una superficie di 500.000 mq, che ospita un percorso lungo 3.500 metri e 24 box con parcheggi ed officina. Una struttura progettata per ospitare gare nazionali ed europee fino alla formula 3000 e fino alla Superbike per le due ruote. Il nome del “creatore” del circuito si sta ora riaffacciando in vista di una possibile riapertura dell’autodromo, ma nulla è certo al momento: gli appassionati dei trackdaypurtroppo dovranno attendere.