iDROGENO iTALIA

Costi energetici elevati e ostacoli strutturali frenano lo sviluppo dell’idrogeno verde in Italia. AGICI lancia la sua “Roadmap Italia @2030” chiedendo incentivi mirati e una governance industriale forte per centrare i target di decarbonizzazione e colmare il divario con l’Europa.

Idrogeno Italia – nonostante la crescente spinta europea verso l’idrogeno come vettore energetico chiave, l’Italia si trova di fronte a significative criticità che minacciano la sua competitività. Per centrare i target di produzione e utilizzo dell’idrogeno entro il 2030, il Paese necessita di interventi mirati e sostegni per un totale di 4 miliardi di euro, altrimenti rischia di accumulare un preoccupante divario rispetto agli altri Stati membri dell’UE.

Queste sono le principali evidenze emerse dal Convegno finale dell’Osservatorio sul Mercato Internazionale dell’Idrogeno di AGICI, dove è stata presentata la “Roadmap Italia @2030”. L’evento, dal titolo “Policy e strategie per il presente e il futuro dell’idrogeno: è ora di agire!”, ha acceso i riflettori sugli ostacoli strutturali che rallentano la crescita italiana, nonostante l’Europa guidi la corsa globale.

La Corsa all’Idrogeno e le Criticità Italiane

A livello globale, si contano oltre 3.100 progetti di produzione e trasporto di idrogeno, in crescita del 15% rispetto al 2024, con l’Europa in prima linea con oltre il 40% delle iniziative. Qui, l’idrogeno si sta affermando nei trasporti su strada e nei settori industriali (feedstock, sostituzione del gas), mentre nei Paesi nordici esplora anche applicazioni marittime e aeree.

L’Italia, tuttavia, sconta un grave svantaggio: i costi elevati dell’energia elettrica. Con un prezzo medio di 110 €/MWh nel biennio 2024-2025, il costo energetico italiano è nettamente superiore a quello di Germania (77 €/MWh), Spagna (71 €/MWh), Francia (54 €/MWh) e dei Paesi nordici (fino a 44 €/MWh).

Questo divario si traduce direttamente in costi di produzione dell’idrogeno non competitivi. Secondo AGICI, l’idrogeno RFNBO prodotto in Italia costa in media 13 €/kg, ben al di sopra delle offerte dell’European Hydrogen Bank (5-9 €/kg) e significativamente più caro del gasolio (5-6 €/kg) e del gas naturale (2-3 €/kg) che dovrebbe sostituire.

La “Roadmap Italia @2030” di AGICI: Proposte e Sostegni Necessari

Per superare queste criticità, la Roadmap di AGICI propone azioni prioritarie per la Strategia Nazionale dell’Idrogeno:

  1. Incentivo Variabile sulla Produzione: L’introduzione di un incentivo dinamico, legato all’andamento dei costi dei combustibili fossili da sostituire (atteso dal decreto tariffe), è considerato essenziale per garantire competitività immediata e un’efficienza della spesa pubblica a medio-lungo termine.

  2. Investimenti Mirati: È fondamentale indirizzare gli investimenti verso aree con domanda significativa e basi progettuali avanzate, come raffinerie, poli chimici, porti strategici e iniziative PNRR già avviate. Attualmente, la produzione domestica da PNRR è limitata, a fronte di consumi nazionali che superano le 500 kton/anno.

Secondo lo studio di AGICI, per raggiungere l’obiettivo di 180 kton di produzione al 2030 (pari al 70% del contingente PNIEC), saranno necessari fino a 4 miliardi di euro di sostegno OPEX nel solo periodo 2025-2030.

Idrogeno Italia

L’idrogeno può rappresentare una direttrice strategica per la decarbonizzazione dei settori hard to abate, ma ad oggi sono ancora molti i quesiti aperti,” ha dichiarato Stefano Clerici, Consigliere Delegato di AGICI. “Una prospettiva europea, un quadro regolatorio stabile, scelte industriali coerenti e un coordinamento efficace tra tutti gli attori coinvolti sono gli elementi fondamentali per mettere a terra rapidamente la strategia nazionale e attivare il mercato dell’idrogeno in Italia.

Idrogeno Italia

Francesco Elia, Responsabile Hydrogen Unit di AGICI, ha aggiunto: “L’introduzione di un meccanismo incentivante dinamico… è prioritaria per avviare i primi progetti PNRR e costruire un track record di iniziative di successo da replicare sul territorio nazionale.” Ha sottolineato inoltre come tale strumento possa abilitare una pianificazione accurata degli investimenti e un modello di sviluppo che risponda alle diverse esigenze della domanda nazionale.

Redazione Fleetime

Fonte press AGIGI