Secondo i dati pubblicati oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a maggio il mercato italiano dell’auto totalizza 99.711 immatricolazioni, ovvero il 49,6% in meno rispetto allo stesso mese del 2019.

Immatricolazioni auto maggio – Il consuntivo dei primi cinque mesi del 2020 conta, quindi, 451.366 immatricolazioni, volumi dimezzati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-50,5%), con una perdita di quasi 460.000 unità.

“I dati di maggio non fanno che confermare che il settore automotive sta facendo fatica a risollevarsi dopo due mesi di quasi azzeramento del mercato – afferma Paolo Scudieri, Presidente di ANFIA. Alla riapertura, lo scorso 4 maggio, la rete dei concessionari si è trovata a dover fare i conti con le difficoltà economiche di famiglie e imprese, in un clima di forte incertezza e di scarsa propensione all’acquisto di beni durevoli, senza contare che il mese appena concluso ha ancora visto, nella prima parte, restrizioni alla mobilità delle persone.

Quel che è peggio, è che le istituzioni, a tutti i livelli, non sembrano voler riservare un posto al nostro comparto nel futuro del Paese. Oltre alla mancanza di un piano di rilancio della filiera che invece altri major market europei, come la Francia, hanno già messo in campo – per riportare la domanda e la produzione su livelli regolari nel breve termine, ma anche per accompagnare la transizione verso l’elettrificazione nel mediolungo periodo – si avvertono espliciti segnali di ostilità e discriminazione.

Immatricolazioni auto maggio

Non è passato inosservato, infatti, l’atteggiamento assunto dal Comune di Milano nella delibera di Giunta approvata nei giorni scorsi, che traccia le linee di indirizzo per la rigenerazione urbana degli spazi nei quartieri della città secondo un modello di partnership pubblico-privato. Nell’esporre le regole per la concessione delle sponsorizzazioni ai soggetti privati e pubblici che potranno presentare un’offerta progettuale, si specifica il divieto di pubblicità diretta o collegata a brand automobilistici non coerenti con le policy di sostenibilità ambientale promosse dal Comune, così come alla produzione o distribuzione del tabacco, super alcolici, materiale pornografico, a sfondo sessuale, inerente armi.

Un accostamento inaccettabile, che colloca l’automotive sullo stesso piano di comparti problematici da un punto di vista etico, evidenziando un innegabile pregiudizio nei suoi confronti, a maggior ragione considerando che tutti i produttori di auto hanno fatto, nell’ultimo decennio, massicci investimenti in innovazione proprio per raggiungere gli obiettivi europei in materia di mobilità sostenibile, e stanno affrontando con impegno e non pochi sforzi la sfida dell’elettrificazione”.

 

 

Redazione Fleetime

 

Fonte press ANFIA