Incentivi auto, 2000 euro dal governo e altri 2000 euro dai concessionari

Incentivi auto, è la proposta del centro studi Promoter per la rottamazione dei veicoli con non meno di 10 anni di età. «Lo Stato recupererebbe 3.790 euro di Iva, oltre alle tasse di immatricolazione». Il modello è la campagna (positiva anche per il Pil) del 1996.

Incentivi statali per il mercato dell’auto? Il tema divide i produttori, gli economisti e le associazioni dei consumatori. Da una parte chi li ritiene indispensabili per rilanciare le vendite e, soprattutto, per rinnovare nel contempo il parco circolante, eliminando i veicoli più inquinanti.

Ieri a Milano, al termine dell’annuale meeting del Centro Studi Promotor (Csp) di Bologna sulla situazione e le prospettive dell’economia e del mercato automobilistico italiano, è arrivata una proposta concreta. Che si basa proprio sull’esperienza italiana più recente: i primi incentivi alla rottamazione varati dal governo a fine 1996 e realizzati nell’anno successivo.

Ebbene, il bilancio di quella iniziativa fu decisamente positivo. Oltre a rivitalizzare le vendite e a «svecchiare» il parco circolante, portò sensibili benefici a tutta l’economia. Due esempi in proposito: 1) il maggior gettito per l’Erario derivato dall’Iva e dalle tasse di immatricolazione ammontò a 1.400 miliardi di lire (che corrisponderebbero oggi a 723 milioni di euro), coprendo così abbondantemente l’esborso dello Stato; 2) sulla base delle rilevazioni della Banca d’Italia quel tipo di incentivi determinò un incremento del Pil pari allo 0,4%.

Partendo da questi dati il direttore del Csp, Gian Primo Quagliano, ha formulato una proposta precisa. L’incentivo pubblico da corrispondere a chi accetta di cambiare l’auto vecchia – di almeno 10 anni – con una di nuova generazione dovrebbe essere di 2 mila euro.

Da parte sua il venditore dovrebbe aggiungere una cifra analoga sotto forma di sconto. Il beneficio totale per il consumatore sarebbe dunque di 4 mila euro. Tenuto conto che il prezzo medio che si paga oggi per una vettura (stime Unrae) è di 21.020 euro, lo Stato recupererebbe ben 3.790 euro di sola Iva, oltre ovviamente alle tasse di immatricolazione. Un’operazione, dunque, non solo a costo zero, ma addirittura in attivo.

 

 

Redazione Fleetime