Gpl e Metano

Presentata in questi giorni la richiesta di Assogasliquidi al Governo per lo svecchiamento di auto inquinanti

Incentivi auto 2020 Assogasliquidi, chiede allo Stato di riconoscere ad ogni veicolo un incentivo di 600 euro in caso di conversione a Gpl e di 900 euro per la conversione a metano. La misura interesserebbe circa 15,5 milioni di veicoli, la proposta  permetterebbe all’Italia di svecchiare uno dei parchi circolanti più vecchi d’Europa, agevolerebbe anche il processo di transizione energetica ed il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni nel settore dei trasporti richiesto da Bruxelles. Inoltre, ‘’in un momento di forte recessione economica anche per le famiglie, potrebbe rappresentare una soluzione efficace sia come volano industriale per far ripartire le attività connesse all’indotto dell’auto (costruttori di Kit e officine di installazione), sia per i consumatori finali’’.

Secondo Assogasliquidi la misura ipotizzata, strutturata per un periodo di tre anni, garantirebbe la conversione di circa 500.000 veicoli, ovvero circa 430.000 in più rispetto a quelli che si avrebbero da uno scenario tendenziale. A fronte di queste nuove conversioni a gas lo Stato otterrebbe un gettito d’IVA pari a circa 134 milioni di euro, ovvero intorno a 116 milioni in più rispetto a quelli che si avrebbero da uno scenario tendenziale in mancanza di incentivi.

A questa somma poi andrebbe aggiunto il maggiore gettito di imposte relative ai collaudi dei veicoli (imposte di bollo e diritti da riconoscere alla motorizzazione) pari ad oltre 20 milioni di euro (circa 18 milioni in più rispetto allo scenario tendenziale), al netto delle maggiori entrate nel bilancio statale derivanti dalle imposte dirette pagate dalle imprese di produzione ed installazione dei kit di trasformazione.

Incentivi auto 2020

Alla fine dei conti, considerando che il costo degli incentivi per tre anni è stimato in circa 300 milioni di euro, secondo Assogasliquidi, sottraendo i circa 154 milioni recuperati tramite gettiti erariali, l’esborso netto per lo Stato sarebbero di circa 145 milioni di euro. Un costo che oltre al ricambio del parco favorirebbe anche positive ricadute sull’indotto auto generate da una filiera della componentistica per gli impianti a gas a vocazione interamente nazionale, dal settore delle imprese impegnate nella filiera di approvvigionamento e di distribuzione del gas e da quello delle imprese artigiane (officine di trasformazione) che procedono alla installazione sugli autoveicoli dei kit di alimentazione a gas.

E non sarebbe indifferente anche l’impatto ambientale di questa misura, quantificabile in una riduzione di oltre 7,4 tonnellate di ossidi di azoto e di circa 90.000 tonnellate di CO2 nei tre anni considerati. Quantitativi a cui andrebbe aggiunto l’effetto positivo consolidato anche negli anni successivi, quantificabile in una riduzione annua di circa 30.000 tonnellate di CO2 e di circa 2,5 tonnellate di ossidi di azoto.

 

 

Redazione Fleetime