Italia e Germania chiedono Cambio di Rotta all’UE per mercato auto
Roma e Berlino uniscono le forze per chiedere alla Commissione una maggiore neutralità tecnologica e la revisione delle norme sull’elettrico.
Italia e Germania – un fronte comune si sta formando nel cuore dell’industria automobilistica europea. Italia e Germania, le due potenze manifatturiere del Vecchio Continente, hanno unito le forze per chiedere alla Commissione Europea un immediato cambio di rotta nelle politiche che stanno guidando la transizione verso la mobilità elettrica.
Il messaggio, lanciato dal Ministro Adolfo Urso, è chiaro: l’Europa è a un “punto di svolta” e l’attuale strategia sull’automotive rischia di danneggiare l’industria interna, lasciandola vulnerabile alla crescente concorrenza internazionale, in particolare quella asiatica.
Unione per la neutralità tecnologica
La richiesta congiunta non mira a frenare la transizione ecologica, ma a rivedere le modalità con cui essa viene imposta e sostenuta. I due Paesi, che rappresentano un pilastro nella produzione e nell’innovazione automobilistica, sostengono la necessità di una maggiore neutralità tecnologica.
Questo significa superare l’eccessiva enfasi sul solo veicolo elettrico a batteria (Battery Electric Vehicle, BEV), aprendo a un supporto più ampio per soluzioni alternative come gli e-fuel e le motorizzazioni ibride avanzate. L’obiettivo è duplice: garantire che l’industria europea non perda la sua competitività e non venga vincolata a una singola tecnologia, permettendo al contempo una transizione più graduale e meno disruptive per le filiere industriali esistenti.
Affrontare la crisi competitiva
La mossa politica arriva in un momento cruciale: mentre la Cina inonda il mercato globale con veicoli elettrici a basso costo, generando una vera e propria guerra dei prezzi, le case automobilistiche europee lottano con costi elevati e normative rigide.
La richiesta di Roma e Berlino alla Commissione Europea mira quindi a:
- Proteggere l’Industria: Implementare misure per difendere i produttori europei dalla concorrenza sleale o da dumping commerciale.
- Rivedere gli Obiettivi: Valutare se gli obiettivi e le tempistiche attuali siano realistici, soprattutto in assenza di una filiera di batterie sufficientemente robusta in Europa.
L’unione di Italia e Germania segnala un’importante presa di coscienza: il futuro dell’automotive europeo deve essere basato sulla flessibilità tecnologica e sul pragmatismo economico, garantendo che le politiche ambientali non si traducano in un arretramento industriale del continente.
La Commissione Europea sarà ora chiamata a rispondere a questa pressione combinata, che potrebbe effettivamente segnare l’inizio di una revisione strategica del Green Deal per il settore auto.
Redazione Fleetime
Fonte web


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