Leasing Sociale UE: “Aiuto” al consumatore, non al lavoratore
Il piano per veicoli elettrici accessibili è in fase avanzata, ma il sostegno ai lavoratori colpiti dalla transizione è insufficiente: il Just Transition Fund è in ritardo sulla filiera automotive
Leasing Sociale UE – l’Unione Europea avanza con decisione verso l’elettrificazione, ma la sua strategia presenta due facce. Da un lato, il piano per rendere i veicoli elettrici (BEV) accessibili alle famiglie a basso reddito tramite il Leasing Sociale Europeo. Dall’altro, la crescente preoccupazione sulla “Just Transition” (Transizione Giusta), con migliaia di lavoratori che rischiano di restare esclusi dall’industria del futuro.
L’UE sta cercando di risolvere la “povertà di trasporto” (lato consumatore), ma l’impatto occupazionale della transizione (lato produttore) resta la sfida più grande.
Il Leasing Sociale: auto elettriche a canone calmierato
La proposta, promossa dalla Commissione Europea e supportata dal modello francese, mira a garantire che l’abbandono dei motori termici entro il 2035 non penalizzi le fasce più deboli della popolazione.
I dettagli del piano
Il Leasing Sociale è concepito come uno schema di noleggio a lungo termine per le famiglie a basso reddito, finanziato principalmente attraverso il Fondo Sociale per il Clima (FSC), operativo dal 2026.
- Canone Previsto: Si stimano rate mensili contenute, potenzialmente tra i 130 e i 215 euro, per veicoli elettrici con prezzo inferiore ai 25.000 euro.
- Obiettivo: Consentire a circa 3 milioni di famiglie europee di accedere ai BEV, stimolando al contempo la domanda di auto elettriche sul Continente.
Il Leasing Sociale rappresenta quindi un aiuto diretto e concreto per il cittadino in quanto consumatore, rendendo la transizione un vantaggio economico immediato.
L’Ombra della Just Transition: dove sono i fondi per i lavoratori?
Il successo del Leasing Sociale nel mercato rischia di essere vanificato se non viene gestita con altrettanta rapidità e concretezza l’altra faccia della medaglia: la crisi occupazionale della filiera tradizionale.
La promessa della “Transizione Giusta” è che l’Europa diventi carbon neutral “senza lasciare indietro nessuno”. Tuttavia, le recenti analisi sulla filiera automobilistica, in particolare quella italiana e tedesca, mostrano dati preoccupanti:
- Tagli Strutturali: I veicoli elettrici richiedono una minore manodopera e circa il 40% in meno di componenti rispetto ai motori termici, causando tagli inevitabili nelle fabbriche di propulsori e nella componentistica tradizionale.
- Crisi Occupazionale: Dati recenti mostrano che le imprese della componentistica in Italia e in Piemonte (cuore dell’auto) stanno già registrando cali di fatturato e una riduzione del numero di addetti.
- Ritardo dei Fondi: Il Just Transition Fund (JTF), con una dotazione di circa 17,5 miliardi di euro, è attualmente destinato prevalentemente alle regioni dipendenti dal carbone.
- L’automotive è rimasto a lungo escluso, costringendo gli europarlamentari a chiedere un JTF specifico per il settore, le cui risorse e tempistiche sono ancora incerte e lontane dall’immediato bisogno.
- Il Mismatch di Competenze: I lavoratori che perdono il posto nella produzione di motori termici non possiedono le competenze necessarie per le nuove fabbriche di batterie o per i ruoli nello sviluppo software, creando un grave gap di riqualificazione professionale.
L’allarme dei Produttori
In un momento in cui le imprese della componentistica registrano un rallentamento, il sistema produttivo europeo si ritrova sotto una duplice pressione: competere con i prezzi asiatici sull’elettrico e, contemporaneamente, sostenere da solo il costo della riconversione professionale della propria forza lavoro.
L’Unione Europea deve fare di più che facilitare l’acquisto. La “Just Transition” deve tradursi in investimenti massivi e urgenti in formazione e ricollocazione mirata. Se non verrà garantita la sostenibilità sociale del Green Deal, il rischio è che i nuovi acquirenti di auto elettriche siano, in parte, gli stessi cittadini che hanno perso il lavoro a causa della transizione.
Redazione Fleetime
Fonte: Commissione Europea (Piano d’Azione Automotive e Fondo Sociale per il Clima), analisi di Transport & Environment (T&E) e rapporti delle associazioni di categoria italiane (ANFIA) e Osservatori di Settore.
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