Mercato auto europeo ottobre 2021

Ad accomunare i maggiori Paesi europei sono le difficoltà generate dalla carenza di semiconduttori, una situazione di stallo che si protrarrà anche nel 2022 e che appesantisce il contesto in cui la filiera si trova ad affrontare la sfida della transizione energetica. A questo proposito, stupisce che il governo italiano, impegnato nella programmazione economica del Paese, non abbia inserito nell’attuale bozza della Legge di Bilancio 2022 alcuna misura a sostegno del settore, né sul fronte dell’offerta, né sul fronte della domanda.

Mercato auto europeo ottobre – Secondo i dati diffusi oggi da ACEA, nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata all’EFTA e al Regno Unito ad ottobre le immatricolazioni di auto ammontano a 798.693 unità, il 29,3% in meno rispetto ad ottobre 2020. Nei primi dieci mesi del 2021, i volumi immatricolati raggiungono 9.960.706 unità, con una variazione positiva del 2,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (ma -25,3% rispetto a gennaio-ottobre 2019).

Mercato auto europeo ottobre 2021

Ad ottobre prosegue, per il quarto mese consecutivo, dopo le pesanti flessioni del trimestre luglio-agosto-settembre, il trend discendente (-29,3%) del mercato auto europeo, che arriva a toccare i volumi più bassi, per il decimo mese dell’anno, da quando ACEA ha iniziato la rilevazione – afferma Paolo Scudieri, Presidente di ANFIA. La maggior parte dei Paesi registrano cali a doppia cifra, inclusi i cinque major market (compreso UK): l’Italia, che è in quarta posizione per volumi di immatricolazioni, registra la performance peggiore (-35,7%), seguita da Germania (-34,9%), Francia (-30,7%), UK (-24,6%) e Spagna (-20,5%). Per questi cinque mercati, nel complesso, la contrazione delle immatricolazioni, -31,1%, è più severa della media UE e la loro quota complessiva sul totale immatricolato si attesta al 70,6%.

Ad accomunare i maggiori Paesi europei sono le difficoltà generate dalla carenza di semiconduttori, una situazione di stallo che si protrarrà anche nel 2022, che sta mettendo a dura prova la filiera produttiva e distributiva dell’autoveicolo – si pensi che, in un’automobile, il numero dei chip installati va da un minimo di 50 a un massimo di 3.000 circa – rallentando i ritmi delle consegne e destando preoccupazioni anche per  il futuro, visto che i veicoli elettrificati, connessi e dotati di sistemi avanzati di assistenza alla guida ne richiederanno un numero via via crescente.

E’ questo il contesto in cui l’industria automotive si trova ad affrontare la sfida della transizione energetica, una transizione di portata epocale di fronte alla quale ci stupisce che il governo italiano, impegnato, in questo momento, nella programmazione economica del Paese, non abbia inserito nell’attuale bozza della Legge di Bilancio 2022 alcuna misura a sostegno del settore, né sul fronte dell’offerta, né sul fronte della domanda, nonostante le varie proposte di intervento discusse al Tavolo Automotive del Ministero dello Sviluppo Economico. Quest’assenza fa dell’Italia l’unico Paese a non avere, in questa fase, misure di incentivazione alla domanda dei veicoli a zero e a basse emissioni secondo una programmazione pluriennale, dopo il recente esaurimento dei fondi dell’Ecobonus e gli ottimi risultati ottenuti sul mercato grazie alla sua applicazione”.

 

 

 

Redazione Fleetime

 

 

Fonte press ANFIA