Revisione CO2 veicoli

L’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica invia un segnale forte a Bruxelles: target 2030 e 2035 irraggiungibili senza neutralità tecnologica e un approccio più pragmatico.

Revisione CO2 veicoli – ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) è scesa in campo con un contributo deciso e dettagliato alla consultazione pubblica della Commissione Europea, chiedendo una profonda revisione del regolamento che stabilisce i target di riduzione delle emissioni di per auto e veicoli commerciali leggeri (VCL).

L’iniziativa, conclusasi oggi, mira a fare “massa critica” e a inviare un messaggio inequivocabile: l’attuale percorso di transizione è insostenibile, e l’industria non può pagare il prezzo di una roadmap che, allo stato attuale, appare irrealistica e non supportata da adeguate politiche pubbliche.

La critica: target irraggiungibili e fattori non controllabili

Il punto centrale delle osservazioni di ANFIA è che i target di riduzione al 2030 e al 2035 non sono considerati raggiungibili in base all’attuale andamento del mercato. L’Associazione sottolinea come il successo della transizione dipenda da molteplici fattori non direttamente controllabili dall’industria, come lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica e gli incentivi, che negli ultimi anni sono stati “del tutto carenti”.

Il rischio, secondo ANFIA, è che l’imposizione di una singola soluzione tecnologica (il solo elettrico a batteria) metta in crisi le competenze industriali e i posti di lavoro in Europa.

I punti chiave della proposta ANFIA

L’Associazione chiede l’adozione di un approccio pragmatico e tecnologicamente neutrale, proponendo cinque punti fondamentali per la revisione del Regolamento :

  1. Neutralità Tecnologica e Carburanti Rinnovabili: Si chiede l’introduzione di flessibilità che permettano di considerare a zero emissioni i veicoli alimentati esclusivamente con carburanti rinnovabili (come gli e-fuels). Questo renderebbe la normativa coerente con altre direttive europee come la ETS (sistema di scambio di quote di emissione) e la RED (direttiva sulle energie rinnovabili).
  2. Approccio Differenziato Auto/VCL: ANFIA spinge per un trattamento separato tra autovetture e veicoli commerciali leggeri. Per questi ultimi, l’adozione della tecnologia elettrica è più complessa per il mercato B2B (business-to-business) a causa dell’elevato TCO (Total Cost of Ownership) e delle esigenze operative.
  3. Sospensione dell’Utility Factor: Si richiede la sospensione dell’entrata in vigore del cosiddetto utility factor (che penalizza il riconoscimento delle emissioni basse) per non penalizzare i veicoli ibridi plug-in (PHEV) e i veicoli ad autonomia estesa (REEV). Queste tecnologie sono ritenute fondamentali come ponte per la transizione.
  4. Coerenza Normativa: È cruciale rendere la normativa allineata con l’ETS e la RED nel riconoscere i benefici ambientali derivanti dai carburanti non di origine fossile.
  5. Flessibilità per i Piccoli Costruttori: Dare la possibilità ai piccoli costruttori di rinegoziare i target, riconoscendo le loro limitate capacità di investimento e sviluppo rispetto ai grandi gruppi.

ANFIA auspica che il lavoro della Commissione si traduca in misure concrete ed efficaci che riescano a bilanciare la tutela ambientale con la salvaguardia della competitività della filiera industriale europea.

 

Redazione Fleetime

 

Fonte ANFIA