Stellantis avverte l'UE

Le dure parole del gruppo automobilistico sulle politiche di decarbonizzazione, tra costi insostenibili e rischio di chiusura per i siti produttivi.

Stellantis avverte l’UE – In un recente e duro intervento, Jean-Philippe Imparato, responsabile Stellantis per l’area Enlarged Europe, ha lanciato un avvertimento molto esplicito all’Unione Europea. Le sue parole, riportate da diverse testate giornalistiche, non lasciano spazio a interpretazioni: se le attuali politiche sulle emissioni di CO2 non cambieranno, l’azienda sarà costretta a prendere decisioni drastiche, inclusa la chiusura di alcune fabbriche.

Il punto centrale sono i target ambiziosi imposti per la riduzione della CO2, in particolare nel segmento dei veicoli commerciali leggeri (LCV), dove Stellantis è leader in Europa.

I punti chiave dell’allarme

  • Rischio di Chiusura Stabilimenti: Imparato ha menzionato esplicitamente la possibilità di dover chiudere stabilimenti se la domanda di veicoli elettrici non dovesse crescere in linea con i target imposti. Ha fatto l’esempio concreto dello stabilimento di Atessa, in Italia, il più grande d’Europa per la produzione di furgoni, come potenziale vittima di questa crisi.
  • Multe Miliardarie: Il mancato raggiungimento degli obiettivi di vendita di veicoli elettrici comporterebbe per Stellantis sanzioni economiche pesantissime, che potrebbero raggiungere i 2,5 miliardi di euro in due o tre anni. Di fronte a un simile scenario, secondo Imparato, chiudere gli stabilimenti sarebbe una scelta inevitabile per evitare il tracollo finanziario.
  • La Pressione dei Costi: Il CEO ha sottolineato come l’implementazione delle nuove tecnologie per l’elettrificazione stia aumentando i costi di produzione, un onere che ricade sui consumatori e rende le auto nuove, specialmente quelle più economiche, sempre meno accessibili. Questo, di fatto, rallenta il rinnovo del parco auto e, paradossalmente, non porta a una riduzione delle emissioni complessive.

L’avvertimento di Stellantis all’UE non è quindi un semplice pretesto, ma un’analisi strategica delle conseguenze economiche e sociali che le attuali politiche potrebbero generare, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro e la stabilità dell’industria automobilistica in Europa.

Fonte Stellantis