Stop Auto 2035: Macron-Sánchez rifiutano la terapia degli E-Fuel
Parigi e Madrid riaffermano la linea dura sul divieto di vendita di nuove auto a combustione interna, mentre altri Paesi europei chiedono una revisione del piano in favore della neutralità tecnologica.
Stop Auto 2035 – Il futuro della mobilità in Europa resta al centro di un intenso dibattito politico e industriale. I Presidenti di Francia, Emmanuel Macron, e il Primo Ministro spagnolo, Pedro Sánchez, hanno recentemente ribadito il loro fermo sostegno al mantenimento della scadenza del 2035 per il divieto di vendita di nuove autovetture e furgoni dotati di motori a combustione interna.
Questa presa di posizione mira a consolidare la legislazione già approvata a livello comunitario, parte del pacchetto Fit for 55, che impone un taglio del 100% delle emissioni di CO2 per i nuovi veicoli entro quella data.
L’Obiettivo di Accelerare la Transizione
Il rinnovato appoggio di Francia e Spagna riflette la convinzione che la rigida scadenza del 2035 sia essenziale per spingere l’industria automobilistica europea verso una rapida elettrificazione.
Secondo Parigi e Madrid, mantenere l’obiettivo invariato è una necessità strategica per:
- Garantire la Neutralità Climatica: Raggiungere l’obiettivo di neutralità climatica fissato dall’UE per il 2050, considerando la vita media di 15 anni dei veicoli.
- Sostenere la Competitività: Fornire chiarezza al settore e incoraggiare i massicci investimenti necessari nella tecnologia elettrica per competere efficacemente con i costruttori globali, in particolare quelli cinesi.
Le Richieste di Flessibilità di Italia e Germania
La posizione franco-spagnola si scontra con le crescenti richieste di revisione avanzate da altri importanti Paesi produttori, tra cui Italia e Germania.
Questi Stati e i relativi settori industriali chiedono una maggiore neutralità tecnologica, che consentirebbe di includere tra le opzioni future anche i veicoli alimentati da e-fuel (carburanti sintetici) e biocarburanti anche dopo il 2035.
I sostenitori della flessibilità argomentano che:
- Tutela Industriale: La transizione forzata al solo elettrico rischia di penalizzare il know-how europeo nei motori termici e la filiera della componentistica.
- Diversificazione: È necessario diversificare le soluzioni energetiche, poiché l’elettrico puro non è universalmente accessibile o adatto a tutte le esigenze infrastrutturali e di utilizzo.
Mentre Francia e Spagna ritengono che qualsiasi rinvio o deroga minerebbe la credibilità del Green Deal e rallenterebbe gli investimenti, gli Stati che chiedono maggiore flessibilità puntano a una soluzione che riesca a conciliare gli obiettivi ambientali con la sostenibilità economica e sociale del settore manifatturiero.
La decisione definitiva su un eventuale riesame della norma del 2035 spetta alla Commissione Europea e continuerà a essere oggetto di negoziati tra i 27 Stati membri.
Redazione Fleetime
Fonte: Dichiarazioni ufficiali dei Capi di Governo di Francia e Spagna, Consiglio e Parlamento Europeo (Posizioni in Plenaria e di Commissione)


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