Mentre l’industria annuncia auto-robot entro i prossimi 10 anni  l’Unione Europea tira il freno a mano

Ad annunciarlo in un intervista al quotidiano tedesco Die Welt, la commissaria europea ai Trasporti Violeta Bulc.  Sulla guida autonoma la commissaria europea ai trasporti ha tracciato un una linea tra l’industria dell’auto e la politica, non immaginando l’avvento dei veicoli a guida autonoma nei prossimi 10 anni.

Diverse sono le case auto che ad oggi continuano i test sulla guida autonoma, in prima linea tedesche e giapponesi, Rupert Stadler numero uno di Audi ha recentemente annunciato che l’intelligenza artificiale sarà in grado di pilotare meglio di una persona. Nel frattempo a Monaco è stato presentato il nuovo centro di ricerche & sviluppo, dove occuperà 2000 ingegneri. Tra i costruttori Bmw è l’ultimo ad avere fissato una data di scadenza: l’obbiettivo è portare la guida autonoma su un auto di serie entro il 2021.

FCA è coinvolta in diversi progetti sulla guida autonoma e con l’estate disporrà di un centro prove al Polo Meccatronica di Rovereto. Cauto Gill Pratt, il genio dell’intelligenza artificiale ingaggiato da Toyota per dirigere il proprio Research Institute aveva esortato a “incalzare con le domande chi formula date precise”: “Siamo ancora nel campo della ricercae della sperimentazione ed è oggettivamente impossibile sapere cosa succederà”, aveva dichiarato a Bruxelles lo scorso ottobre.

Negli Stati Uniti e in Cina, la guida autonoma è già una sfida che si consuma su strada. Negli Usa, in particolare, i test sono già in fase avanzata. E in California, almeno sulla base dei dati resi noti dalle autorità locali, con 110 veicoli in circolazione, General Motors è la casa automobilistica che ha più auto senza pilota in circolazione. Apple schiera 45 Lexus RX50h, ha scavalcato Tesla (39). In quarta e quinta posizione Uber (che però ha sospeso la sperimentazione) e Waymo (Google), rispettivamente con 29 e 24 veicoli.

Lo scorso marzo, l’ufficio brevetti tedesco aveva fatto sapere che nello sviluppo delle tecnologie sulla guida autonoma “la Germania è molto più avanti”. Ma per il docente universitario Ferdinand Dudenhöffer “il numero dei brevetti non dice niente circa l’affidabilità”. Secondo l’esperto saranno i cinesi a “staccare il resto del mondo”

 

 

Redazione Fleetime