Vecchi Motori a nuova vita: per l’India 2.0 Multijet Stellantis
Grazie all’accordo con Tata Motors, lo storico propulsore diesel “Made in Italy” si conferma pilastro della mobilità nei mercati emergenti.
Vecchi Motori a nuova vita – Mentre l’Europa accelera verso l’elettrificazione totale e discute l’abbandono dei motori a combustione interna, un’icona dell’ingegneria motoristica italiana sta vivendo una seconda giovinezza a migliaia di chilometri di distanza. Il celebre motore 2.0 Multijet, sviluppato originariamente da Fiat e oggi nel portafoglio tecnologico di Stellantis, è diventato il cuore pulsante della gamma SUV di Tata Motors in India.
Un’eredità tecnologica che non tramonta
Il 2.0 Multijet (noto in India come Kryotec) non è solo un ricordo del passato industriale di Torino, ma un’unità propulsiva che continua a definire standard di affidabilità e coppia. In un mercato come quello indiano, dove le lunghe distanze e le infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici sono ancora in fase di sviluppo, il diesel di grossa cilindrata rimane la scelta preferita per i veicoli di dimensioni generose.
Tata Motors ha integrato con successo questo motore sui suoi modelli di punta, come la Tata Harrier e la Tata Safari. La collaborazione tra Stellantis e il colosso indiano permette di ottimizzare i costi di produzione su larga scala, mantenendo elevati gli standard di efficienza termica e rispettando le sempre più stringenti normative locali sulle emissioni (BS6 Phase 2).
Perché l’India sceglie ancora il Diesel italiano?
La decisione di Tata di puntare sul Multijet risiede in tre fattori chiave:
- Robustezza: Il motore è progettato per operare in condizioni climatiche estreme e con carichi pesanti.
- Efficienza nei consumi: Nonostante la potenza, il sistema di iniezione diretta Multijet garantisce percorrenze elevate, un parametro vitale per i consumatori indiani.
- Economie di scala: Produrre il motore localmente presso lo stabilimento di Ranjangaon (una joint venture tra Stellantis e Tata) abbatte drasticamente i costi logistici e doganali.
Strategia Stellantis: Monetizzare l’eredità termica
Per Stellantis, questa operazione rappresenta una mossa strategica fondamentale nel 2025. Mentre il gruppo investe miliardi nelle piattaforme elettriche STLA, la vendita di licenze e la fornitura di componenti termici collaudati ai partner internazionali permette di generare flussi di cassa costanti. È la dimostrazione che la transizione energetica non è uniforme a livello globale: ciò che in Europa è considerato “tecnologia di transizione”, in India rappresenta l’avanguardia della mobilità quotidiana.
Redazione Fleetime
Fonte Stellantis


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