Von der Leyen: ipotesi rinvio al 2035 per le auto a zero emissioni.
L’industria accoglie le parole della Presidente su sovranità tecnologica, ma chiede misure urgenti per sostenere il “Made in Europe” e una transizione realistica.
Von der Leyen – In un momento di profonda trasformazione per il settore, la filiera automotive italiana ha espresso un cauto ottimismo, accogliendo con favore il discorso sullo Stato dell’Unione pronunciato dalla Presidente Ursula von der Leyen. In particolare, sono state accolte positivamente le sue parole sulla necessità di riaffermare la sovranità tecnologica europea e di rivedere in chiave tecnologicamente neutrale i target di emissioni che porteranno al 2035, partendo dalla revisione di quelli del 2030. Queste dichiarazioni, percepite come un segnale di apertura da Bruxelles, sono considerate un passo necessario ma non sufficiente per affrontare le sfide imminenti del settore.
Dal dialogo alle misure concrete
L’attenzione si sposta ora sul prossimo Dialogo Strategico in programma per il 12 settembre. L’industria italiana auspica che l’incontro si traduca in azioni tangibili, indispensabili per garantire la competitività e la sostenibilità del comparto. Tra le priorità avanzate si sottolinea la necessità di una revisione del metodo di calcolo delle emissioni e dei relativi target per auto e veicoli commerciali leggeri. Viene inoltre richiesta una maggiore flessibilità sulle sanzioni e un anticipo della revisione della regolamentazione per i veicoli pesanti, al fine di adattare il quadro normativo alle reali esigenze del mercato e dell’industria.
Per tutelare le eccellenze produttive del continente, è considerata cruciale l’adozione di una misura di “Local content” che vada oltre le sole batterie, estendendosi a veicoli e componenti. Questa misura è vista come uno scudo protettivo per il “Made in Europe”, che si trova a competere in un contesto globale con uno svantaggio di costo stimato tra il 15 e il 35%, dovuto principalmente ai costi dell’energia e del lavoro.
Transizione ambiziosa ma raggiungibile
Nonostante la condivisione della proposta di creare una nuova categoria di auto più piccola e accessibile, l’industria italiana avverte che questa da sola non basterà a risolvere i problemi di transizione e competitività globale. Per questo motivo, si rendono necessarie azioni immediate di stimolo e tutela delle produzioni europee e di supporto alla creazione delle condizioni abilitanti per la diffusione dei veicoli a basse e zero emissioni. Le traiettorie di transizione devono essere ridisegnate per essere non solo ambiziose, ma soprattutto realisticamente raggiungibili, anche grazie all’impiego delle più innovative tecnologie europee.
L’auspicio finale della filiera è che il Dialogo Strategico diventi un appuntamento più frequente, costante e costruttivo, per garantire un coordinamento efficace tra le istituzioni europee e gli attori dell’industria.
Redazione Fleetime
Fonte press ANFIA
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