Cosa cambia per l’auto nel testo definitivo del disegno della Legge di Bilancio 2018 (ddl numero 2960).

Cominciamo dall’IVA, l’Imposta sul Valore Aggiunto, che ovviamente riguarda sia l’auto sia qualsiasi altro bene. Viene modificato quanto previsto nella Legge di Stabilità 2015. Pertanto, l’aliquota IVA al 10% salirà di 1,5 punti percentuali dal 1° gennaio 2019 e di ulteriori 1,5 punti percentuali dal 1° gennaio 2020. E l’aliquota IVA al 22% aumenterà di 2,2 punti dal 1° gennaio 2019, di ulteriori 0,7 punti percentuali dal 1°gennaio 2020, di altri 0,1 punti percentuali dal 1° gennaio 2021. Semplificando, c’è uno stop per un anno sull’aumento dell’IVA, che però tornerà a salire dal 2019: una spada di Damocle sulla testa di tutti noi, per innumerevoli motivi, a partire da costi della politica esorbitanti. Già nel 2013 il rincaro dell’IVA suscitò polemiche. Ma possono esserci altre 4 novità per l’auto: la partita è aperta, vista la valanga di emendamenti (proposte di modifica) che il Parlamento dovrà vagliare.

Incentivi auto:

 ?

“Stiamo ragionando sulla possibilità di incentivare il passaggio all’auto elettrica e a metano soprattutto per famiglie che hanno redditi bassi e macchine vecchie”: lo ha dichiarato il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda a margine della presentazione di GreenItaly 2017, il 24 ottobre. “Forse ci siamo davvero – ha commentato Michele Crisci, presidente e amministratore delegato di Volvo Car Italia, nonché presidente Unrae, l’associazione che riunisce i Costruttori esteri in Italia -. Quello che mi auspico però è che arrivi qualcosa di strutturale per cambiare il parco, non un’iniziativa veloce e una tantum.

Fra l’altro, gli incentivi potrebbero essere non necessariamente monetari, ma anche defiscalizzazioni o liberi accessi al centro o a parcheggi”. In più, il 26 ottobre scorso il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, a margine di una conferenza tenutasi a Catania, ha detto: “Nella Legge di Bilancio 2018, potrebbero essere previsti incentivi per l’acquisto di nuove auto”.

Si tratterebbe dei classici bonus rottamazione. Chi “dà dentro” la vettura vecchia ha diritto a uno sconto sulla macchina nuova: è lo Stato che in sostanza impiega il proprio denaro per il rinnovo del parco auto.    La Casa automobilistica, a sua volta, può mettere un altro carico sul tavolo, aggiungendo uno sconto del Costruttore per rendere ancora più allettante l’acquisto. Incentivi che andrebbero a favore anche della sicurezza stradale (le auto nuove sono più sicure di quelle vecchie) e dell’aria (le auto nuove inquinano meno di quelle vecchie).

 

Redazione Fleetime