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Atto di forza 

Blade Runner, atto di forza, Io Robot…pellicole che ci ricordano macchine a guida autonoma, robot tassisti e intelligenza artificiale, ovvero concetti che sembravano fantascienza o talmente futuribili da poter immaginare di non poterli vivere mai.

Invece oggi più che mai la guida autonoma è concreta e tecnicamente pronta, le case auto sono prossime a scegliere definitivamente la visione artificiale ed i supercomputer come tecnologia a servizio dei piloti automatici e Tesla è sicuramente la casa che ci sta investendo maggiormente, basti pensare che le auto costruite da fine ottobre nella fabbrica di Fremont monteranno di default tutta la tecnologia per poter guidare da sole e non solo in autostrada, ma anche nel traffico di tutti i giorni, attraverso rotonde e semafori, potendo contare su una rete neurale che ha occhi sempre aperti a 360 gradi rispetto a tutto quanto accade vicino e lontano dal veicolo, radar per vedere in profondità con qualsiasi condizione, sensori di prossimità a completare la cognizione di dove si trova l’auto, dove si trovano e cosa stanno per compiere gli altri automobilisti (che per molto tempo saranno ancora umani), automobilisti che di certo saranno sempre più distratti da una vita frenetica e connessa.

Se dunque è così certa la guida autonoma, ce lo dimostra il mercato e lo vogliono case auto, assicurazioni, sistemi sanitari e Smart cities, a cosa servirà quel luogo che abbiamo frequentato con impazienza di avere prima il foglio rosa, poi la tanto agognata patente?

Quale futuro avranno le autoscuole?

È vero, non accadrà domani, ma sicuramente entro i prossimi dieci anni.

E dieci anni nel mondo imprenditoriale sono un tempo veramente breve che richiede una programmazione in tema di investimenti. Allo stesso modo, per chi lavora è l’orizzonte di aggiornamento professionale per non trovarsi senza lavoro, magari anni prima del pensionamento.

Aggiornarsi, alla velocità con la quale si aggiornano auto e tecnologia sarà vitale per un settore del quale la guida autonoma è un vero e proprio killer: a cosa serve avere una patente – almeno per come la intendiamo oggi – quando la sicurezza di guida è garantita da un pilota che ha occhi e sensori ben più capaci di noi, che impara dagli errori e che non distratto da Whatsapp e video su YouTube, che non è preoccupato per lavoro, parenti, fidanzata, moglie e figli e che deve fare un solo lavoro: guidare. E lo sa fare bene, perché ha potenza di calcolo e sopratutto capacità di elaborare le immagini più grande del nostro cervello (al di là di poter vedere a 360 gradi, cosa impossibile per noi). Inoltre è sempre connesso, vede ostacoli e riceve indicazioni da un sistema centrale e dalla strada stessa.

Scuole di affiancamento alla guida autonoma  

È una delle ipotesi, capire come affiancarsi ai sistemi di guida autonoma senza averne paura, gestire operazioni di guida basilare, curare la manutenzione del sistema di guida autonoma (pulizia ordinaria delle telecamere, controllo dei sensori) e gestione del navigatore di bordo. Impareranno ancora a guidare per i prossimi dieci anni, perché il volante ci sarà ancora, ma piano piano lo strumento con il quale prendiamo una direzione oggi quando siamo seduti comincerà ad atrofizzarsi come il ramo sempre meno utile della pianta.

Lo stesso Elon Musk ha parlato durante una conferenza del volante della model3: simile a quello di una navicella spaziale, dunque piccolo e idoneo solo per piccole manovre, d’altronde la model3 potrà avere il pilota automatico avanzato come tutte le Tesla ad oggi ordinabili:

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È quindi ipotizzabile in questo il nuovo ruolo delle autoscuole? Avremo ancora bisogno di prendere la patente? Ed i minorenni, potranno andare a scuola accompagnati da una vettura autonoma, o da un autobus senza pilota, nei prossimi 10/15 anni?

Sono interrogativi sui quali stiamo con gli occhi e le orecchie aperte, pronti come sempre a rapportare le nuove tecnologie verso il banco prova delle flotte, vero trend applicativo e cartina al tornasole della mobilità.

 

 

Di Daniele Invernizzi

Redazione Fleetime.