DriveNow – Wien

L’esperto: “Milano può in due anni divenire tra le prime smart mobility city al mondo. Auto private al minimo e mobilità condivisa elettrica e zero emissioni oltre il 70%”La suggestione: Stazioni di ricarica in supermercati e bar, …magari al posto delle slot machines.

Milano può davvero diventare una tra le principali smart mobility city al mondo – afferma Andrea Leverano, a capo di DriveNow il car sharing del Gruppo Bmw e pioniere della mobilità sostenibile intervenuto al Festival dell’Energia presso La Triennale di Milano – Ovvero una metropoli all’interno della quale l’uso, ma anche il possesso dell’auto privata, sia abbattuto drasticamente sostituito dalle tre soluzioni per lo spostamento sostenibile: ovvero il car-sharing in elettrico, il bike sharing e il trasporto pubblico cittadino e extraurbano”.

Dal mio osservatorio, sarebbe a dire di un colosso internazionale dell’automotive e una società di car sharing presente nelle principali città d’Europa, – prosegue l’esperto – ho sotto gli occhi esperimenti di successo come quello di Berlino dove solo noi di DriveNow siamo presenti con 140 auto elettriche, Amburgo dove ne sono operative 200 e Copenhagen dove sono 400”.

In queste città DriveNow ha lavorato spalla a spalla con le Amministrazioni locali, dove a fronte della crescita di colonnine vi è stato un correlato incremento di veicoli elettrici. “E a Milano respiro anche una sensibilità ed una propensione alla mobilità sostenibile significativamente più marcata. Il car sharing è in costante crescita a due cifre, si consideri che un auto in condivisione contribuisce a sostituire da 3 a 6 veicoli su strada”.

Alla sfida che è certamente stata colta dal Comune di Milano che ha da poco annunciato l’installazione di 1000 colonnine di ricarica per autoveicoli entro il 2020 (oggi sono solo 32) DriveNow rilancia oggi nelle parole del suo numero uno in Italia: “Con 1000 colonnine attive noi siamo pronti a investire nel convertire la nostra flotta e renderla prevalentemente elettrizzata, con le BMW i3, che è quanto di meglio ci sia oggi sul mercato, e che peraltro sono le vetture più richieste dai nostri clienti. E siamo sicuri che anche gli altri operatori seguirebbero”.

Amburgo è una buona dimostrazione della sinergia tra pubblico e privato sul tema dell’elettromobilità. Lì DriveNow ha recentemente triplicato la sua flotta elettrica passando da 70 a 200 BMW i3 con l’obiettivo di mettere su strada una flotta completamente elettrica entro il 2019, ciò a condizione che le autorità cittadine mantengano il loro impegno di espandere l’infrastruttura di ricarica al numero concordato di 1.150 punti di ricarica entro lo stesso periodo.

 “Immagino – continua Andrea Leverano un dopodomani dove a Milano siano operativi 3000 veicoli unicamente a propulsione elettrica. E, ritengo, anche molti privati si convertirebbero all’elettrico. Si immagini il beneficio per l’ambiente..”.

Più colonnine di ricarica con parcheggio nei bar, meno slot machines…

“Oltretutto” – ragiona Leverano – “stazioni o isole di ricarica potrebbero divenire anche un business per esercenti privati. Penso ai supermercati ma anche centri commerciali e bar. E per questi ultimi che decidessero di aderire al progetto, magari rinunciando alle slot machines – chiosa l’esperto – ipotizzerei la concessione da parte del Comune di almeno 2 parcheggi riservati in modo da consentire al cittadino sosta caffé con parcheggio e ricarica”.

Mancherebbe quindi ancora un gradino da affrontare – continua l’esperto – ovvero l’integrazione, non solo logistica ma anche digitale, tra mezzi di trasporto pubblico, e intendo ATM ma anche Trenord e car e bike sharing. Eppoi la conversione graduale dei bus a motore tradizionale con quelli elettrici e una più rigida limitazione agli accessi al centro per i veicoli commerciali a motore endotermico”.

 

 

 

Redazione Fleetime

 

 

 

Fonte Purple & Noise PR