la sicurezza è un tema centrale per le flotte aziendali, che coinvolge da vicino anche e soprattutto l’ambito della mobilità. Per questo è necessaria la collaborazione di FleetManager e RSPP (responsabile del servizio di prevenzione e protezione).

I COMPITI DEL RSPP –  Ogni auto della flotta, è sotto la responsabilità del datore di lavoro, che attraverso l’RSPP, che secondo la normativa del “Testo unico sulla sicurezza sul lavoro”.Spetta a lui valutare i rischi collegati all’uso del veicolo, formare i dipendenti sui rischi collegati alla guida, come stabilito dall’Accordo Stato Regioni in vigore dal 26 gennaio 2012 per tutti i driver impiegati in azienda, e fornire il veicolo a norma e adeguatamente mantenuto.

UN RISCHIO SOTTOVALUTATO –abbiamo interpellato Alessandra Di Piettooperations manager di Frareg, azienda specializzata nel fornire alle flotte aziendali servizi di consulenza e formazione sulla sicurezza sul lavoro, sulla medicina del lavoro, sulle certificazioni di qualità, sull’ambiente e sulla privacy.L’utilizzo dell’auto aziendale è un rischio spesso sottovalutato – spiega – Per legge il datore deve effettuare la valutazione dei rischi: l’analisi deve comprendere sostanze e strumenti utilizzati, luoghi di lavoro, impianti, interazioni tra i lavoratori e il rischio collegato all’utilizzo del veicolo rientra pienamente nelle attività che dovrebbero essere prese in considerazione e verificate.

UNA COLLABORAZIONE PREZIOSA – I temi legati alla sicurezza delle flotte aziendali sono abitualmente affrontati dal Fleet Manager, che – avendo una competenza specifica sia in campo automotive, sia nella gestione della flotta – può aiutare l’RSPP sotto diversi aspetti.  Il suo contributo alla sicurezza è fondamentale a monte, sia nella scelta dei modelli più soddisfacenti e che meglio rispondono ai test Euro NCAP, sia nella scelta dei dispositivi da installare e dei contratti da stipulare con le società di noleggio. Il suo contributo continua nella gestione della flotta, ad esempio per quanto riguarda la manutenzione ordinaria o straordinaria o nella formazione dei driver. Di fondamentale importanza è poi il monitoraggio del parco auto: una reportistica accurata di tutti gli incidenti, anche i meno gravi, serve a valutare quali sono le aree di rischio su cui intervenire.