Quote di Mercato auto alimentazione alternativa

UNIONE EUROPEA+EFTA: 464mila auto ad alimentazione alternativa immatricolate

1° semestre 2017: un aumento del 36% e una quota del 5,5% sul mercato complessivo.

Il 50% delle auto “ecofriendly” riguarda le auto ibride tradizionali.

Nel 2° trimestre 2017 l’Italia diventa il più grande mercato europeo di auto ibride.

Nel 2016 i Paesi dell’Unione europea allargata e dell’EFTA avevano registrato complessivamente oltre 685mila nuove immatricolazioni di autovetture ad alimentazione alternativa (AFVs), in rialzo del 6,7% rispetto al 2015, secondo i dati diffusi da Acea, che considerano in tutto 25 Paesi. In UE-EFTA le auto ecofriendly pesavano per circa il 4,6% delle immatricolazioni totali di autovetture.

Mercato Auto Unione Europea

Nel 2° trimestre del 2017 il mercato delle auto ad alimentazione alternativa registra un incremento del 36,1% con quasi 228mila immatricolazioni, in linea con la crescita tendenziale del primo trimestre, che era stata del 36,4%.

Nel 1° semestre del 2017, le immatricolazioni di autovetture ad alimentazione alternativa sfiorano quota 464mila, in crescita del 36,2%.

Nell’area Ue, la quota delle auto ad alimentazione alternativa sul totale mercato è del 5,1% nel 1° semestre 2017, mentre nell’area EFTA sale al 19,3% (un quinto del mercato). Per l’Ue allargata all’EFTA la quota si attesta al 5,5% del mercato.

UE25/EFTA – Mercato auto ad alimentazione alternativa

I H 2017

%

I H 2016

%

Var. %

Totale auto elettriche ECV

127.573

27,5

95.463

28,1

33,6

Auto elettriche a batteria (BEV)

63.519

13,7

44.534

13,1

42,6

Auto ibride plug-in (PHEV)

60.346

13,0

46.781

13,7

29,0

Auto ibride (HEV)

228.881

49,4

144.500

42,5

58,4

Auto a gas

107.113

23,1

100.328

29,5

6,8

Totale auto ad alimentazione alternativa

463.567

100,0

340.291

100,0

36,2

include extended range, fuel cell

 

Nell’Ue allargata il mercato ad alimentazione alternativa ha registrato andamenti molto differenti per tipo di trazione: diminuisce il peso delle auto elettriche ECV Electric Chargeable Vehicles (BEV+PHEV+EREV+FCEVi) sul totale delle auto ad alimentazione alternativa e aumenta la quota di auto ibride tradizionali che conquista 6,9 punti, passando da 42,5% di gennaio-giugno 2016 a 49,4% dei primi 6 mesi 2017.

Le auto elettriche (BEV+PHEV) conquistano il 27,5% del mercato ad alimentazione alternativa. In UE/EFTA 1 auto ogni 66 immatricolate è elettrica (ECV), era 1 ogni 72 nell’anno 2016.

Il rapporto è di 1 ogni 79 nell’area dei Paesi UE15 e di 1 ogni 8 nell’EFTA, con il record in Norvegia di 1 ogni 2,9. Nell’UE15 sono Svezia e Paesi Bassi ad avere il rapporto più favorevole, rispettivamente 1 ogni 24 e 1 ogni 47.

Le vendite di auto ibride (escluso PHEV) sono quelle con la miglior performance (+58,4%), con una quota del 49,4% sul totale del mercato ad alimentazione alternativa, mentre il mercato delle auto a gas cresce del 6,9%, dopo la contrazione del 20% che aveva subìto nel 2016. La quota di autovetture a gas cala tra le alternative e, se nel primo trimestre del 2016 rappresentava il 29,5% del mercato, nei primi sei mesi del 2017 si ferma al 23,1%.

Tra i Paesi europei, Norvegia, Italia e Svezia sono quelli che hanno il mercato ad alimentazione alternativa che pesa di più: in Norvegia circa la metà di tutte le nuove auto vendute nel 1° semestre del 2017 ha alimentazione alternativa (era il 40% del mercato per l’intero 2016), in Italia il 10,9% del mercato (era il 10,2% nell’anno 2016), subito seguita dalla Svezia, con una quota di alternative sul totale del mercato pari al 9,8%.

Mercato auto Alimentazione Alternativa

Il grafico riporta la classifica dei primi 10 mercati ad alimentazione alternativa in UE/Efta.

Il mercato dell’Italia, in testa alla classifica, stacca nettamente sui paesi che la seguono, in termini di volumi, grazie alle vendite di auto a gas, una prerogativa specificamente italiana.

I primi 5 mercati a trazione alternativa dell’UE-EFTA, che rappresentano il 70% del mercato dell’auto ecofriendly, sono: Italia (26,6% del mercato UE/EFTA), UK (12,7%), Francia (11,5%), Germania (11%) e Norvegia (8,2%).

 Quote di Mercato Unione Europea

L’Italia contribuisce dunque con il 26,6% di tutte le auto ecofriendly immatricolate in UE- EFTA nella prima metà del 2017.

Il risultato dell’Italia, è dovuto soprattutto al mercato di auto nuove alimentate a Gas (GPL e Metano), che rappresentano il 71,8% del mercato italiano a trazione alternativa, contro una media europea del 23,1%, che scende al 5,5% se si esclude l’Italia. Il restante 28,2% del mercato a trazione alternativa italiano comprende l’1,9% di auto elettriche (ECV) e il 26,3% di auto ibride.

Nelle sfide legate alla sfera ambientale, il punto di forza dell’industria italiana è aver sviluppato soluzioni innovative a basso impatto ambientale per la mobilità sostenibile a partire da competenze consolidate nei sistemi di alimentazione a metano e a GPL e nei sistemi di propulsione. La filiera industriale italiana del metano per autotrazione, ad esempio, è riconosciuta come leader mondiale, rappresentando circa 20.000 occupati, 50 PMI e un fatturato di 1,7 MLD €.

Il ritardo italiano rispetto al mercato dei veicoli elettrici è dovuto, oltre ai costi per l’acquisto dell’auto elettrica, alla scarsa diffusione della rete di rifornimento e alla minor percentuale di popolazione urbana rispetto agli altri paesi europei (Italia 68,7%, UK 82,6%, Paesi Bassi 90,5%, Francia 79,5, Germania 75,3 fonte United Nations).

La popolazione non urbana, infatti, è meno propensa all’utilizzo di auto ad alimentazione elettrica per la minore autonomia.

L’Italia ha approvato il Decreto Legislativo 16 dicembre 2016, n. 257, pubblicato in GU n°10 il 13/1/2017 e in vigore dal 14/1/2017, che disciplina l’attuazione della direttiva 2014/94/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, sulla realizzazione di una infrastruttura per i combustibili alternativi. Il decreto contiene molteplici elementi positivi:

l’approccio “technology neutral” utilizzato quale visione d’insieme strategica, in grado di valorizzare l’apporto di ciascun carburante per la realizzazione dei target ambientali, in ottica di road map tecnologica; le misure per lo sviluppo del mercato della distribuzione dei carburanti alternativi; le semplificazioni del quadro per il rilascio delle autorizzazioni sugli impianti di approvvigionamento, attualmente piuttosto articolato ed eterogeneo sul piano regionale.

In sintesi, il decreto offrirà una certezza del quadro d’azione che consentirà da un lato, agli imprenditori ed operatori del settore, di sviluppare un’adeguata programmazione degli investimenti e, dall’altro, agli utenti-consumatori finali di poter disporre e fruire di una rete di approvvigionamento capace di raggiungere anche le aree geografiche in cui per vari motivi le strutture sono ancora carenti (ad es. Sardegna, Calabria e Sicilia) e che possa finalmente corrispondere agli standard già presenti nei principali Paesi europei, specie nelle aree urbane (inclusi i depositi di autobus TPL e mezzi di raccolta e compattamento rifiuti).

In Italia le auto ad alimentazione alternativa hanno contribuito ad abbassare ancora il livello medio di emissione di CO2 delle nuove auto vendute, che nel 2016 è di 112,8 g/km e nei primi 6 mesi 2017 è di 112,2 g/km.

Nel Regno Unito delle quasi 59mila nuove vetture ad alimentazione alternativa immatricolate nel 1° semestre del 2017 (+27,5% su gennaio-giugno 2016), il 61,9% sono vetture ibride e il 38,1% elettriche (ECV).

Il governo del Regno Unito ha svolto un ruolo significativo nel sostenere la riduzione delle emissioni di CO2 del settore attraverso un programma di incentivazione, che definisce anche i criteri ammissione al piano Plug in Car Grant “PiCG” (tra questi: i livelli emissivi in g/km di CO2, le

distanze minime percorribili in modalità elettrica, la garanzia della batteria, etc). Da aprile 2015 le categorie, di veicoli incentivati, sono quelle riportate nello schema.

Dal 1° marzo 2016, pur rimanendo invariate le categorie, sono stati modificati gli incentivi:

£4,500 per veicoli idonei secondo i criteri della Categoria 1

£2,500 per veicoli idonei secondo i criteri della Categoria 2

£2,500 per veicoli idonei secondo i criteri della Categoria 3

L’incentivo sarà mantenuto fino a marzo 2018.

Nel 1° semestre 2017 le auto acquistate con incentivo sono state 21.543 (il 14,8% in più rispetto a gennaio/giugno 2016), circa il 37% delle auto ad alimentazione alternativa vendute nei primi 6 mesi dell’anno.

Il sostegno allo sviluppo della domanda include parimenti lo sviluppo in tutto il paese di una rete di ricarica, comprese le stazioni di ricarica rapida.

L’APC è stato concepito come un centro di eccellenza, per favorire la posizione del Regno Unito nello sviluppo di sistemi di propulsione a basse emissioni di carbonio e la loro produzione nel panorama internazionale. Il Centro è stato costituito nel 2013 e prevede un impegno decennale tra governo e industria automobilistica.

APC è una società a responsabilità limitata, che facilita la collaborazione e quindi i partenariati tra coloro che hanno buone idee sui sistemi di propulsione a basse emissioni di carbonio e coloro che possono produrli.

In Francia sono state immatricolate, nel 1° semestre del 2017, circa 53.500 autovetture ad alimentazione alternativa (+26,5% sul gennaio-giugno 2016), il 64,4% delle quali sono ibride, il 34,5% elettriche, l’1,1% a gas e biofuel.

Dal 2016 il “superbonus” consente, a chi decide di rottamare un veicolo diesel con oltre 10anni di anzianità, di beneficiare di un incentivo fino a 3.700 Euro oltre i 6.300 euro del bonus previsti per l’acquisto di un veicolo elettrico; l’incentivo arriva così a 10 mila euro per le auto che emettono meno di 20 g/km di CO2 (in pratica le auto a trazione elettrica). È previsto anche un superbonus di 1.000 Euro per l’acquisto di un veicolo ibrido ricaricabile (emissioni comprese tra 20 e 60 g/km, in pratica le auto ibride plug-in), a cui si aggiungono 2.500 euro per la rottamazione di un’auto diesel.

In Germania sono state immatricolate, nel primo semestre del 2017, circa 51.000 autovetture ad alimentazione alternativa, con una crescita tendenziale del 79,7%: il 44% elettriche (ECV), il 50% ibride, il 6% a gas.

A fine aprile 2016 il Governo ha raggiunto un accordo con le case costruttrici per agevolare l’acquisto di auto elettriche e ibride plug-in, attraverso gli incentivi, impegnando 1 miliardo di euro. Chi compra un veicolo 100% elettrico riceve uno sconto di 4 mila euro, che scendono a 3 mila per l’ibrido plug-in. I costi di queste misure sono sostenuti dalle casse pubbliche e dai produttori di auto in pari misura. Beneficiano dello “sconto” solo vetture con un prezzo di vendita inferiore ai 60 mila euro.

Il piano, operativo dal mese di giugno 2016, ha l’obiettivo di spingere la Germania verso il milione di auto elettriche su strada entro il 2020 (obiettivo ridimensionato, poi, a 500mila unità). Seppur la Germania raggiungesse l’obiettivo più ambizioso di 1 milione di auto elettriche su strada nel 2020, l’incidenza della flotta elettrica sul parco auto totale (45,8 milioni) sarebbe minima (2,2% del parco).

Il miliardo di euro in sussidi verrà così suddiviso: 600 milioni per gli incentivi all’acquisto fino alla fine del 2018. Altri 300 milioni verranno invece stanziati per accelerare la costruzione delle infrastrutture di ricarica nelle città e lungo le autostrade. I 100 milioni restanti serviranno a comprare auto elettriche per rimpiazzare le flotte del governo federale. Il mercato delle auto elettriche è cresciuto del 7% nel 2016 (nell’ultimo trimestre dell’anno aveva registrato un calo del 6%), del 77% nei primi 3 mesi del 2017 e del 160% ad aprile-giugno 2017.

L’associazione di settore, VDA, ha recentemente sottolineato che l’industria dell’auto ha urgentemente bisogno di un dibattito più oggettivo sulle politiche riguardanti gli impatti ambientali sulle motorizzazioni tradizionali e che i moderni diesel Euro 6, puliti ed economici, sono necessari per raggiungere gli obiettivi di protezione del clima e per la riduzione delle emissioni.

Il futuro dei motori ICE dipende sia dalle limitazioni derivanti dai requisiti legislativi e dal miglioramento delle tecnologie per ridurre ancora le emissioni, che dal trend di sviluppo delle batterie a maggiore autonomia e minor costo. Le innovazioni tecnologiche sui motori ICE potrebbero da qui al 2025, contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei sulla riduzione delle emissioni di CO2.

Segue il mercato della Norvegia con quasi 38mila immatricolazioni di auto a trazione alternativa nel 1°semestre del 2017, di cui il 39% elettriche (BEV), il 28% ibride plug-in, il 5% di extended-range e fuel cell (EREV+FCEV), che insieme rappresentano il 72% del mercato “green”, e il 28% di ibride tradizionali.

Ogni 100 vetture nuove vendute in Norvegia circa la metà sono a basse emissioni, di queste 19 sono a zero emissioni (BEV) e 15,9 sono a bassissime emissioni. Ogni 3 auto nuove vendute 1 è elettrica (ECV).

 

 

Redazione Fleetime

Fonte: Ufficio stampa ANFIA