Fleet

La rilevazione e gestione dati in mobilità, con la connettività globale ed il 5G ormai prossimo, offre opportunità e rischi, come tutto ciò che riguarda il Fleet Management. Quali possono essere o sono i possibili approcci dei Gestori?

Fleet Manager – Negli scacchi, lo sappiamo, le figure sono descritte secondo la propria autorità e possibilità di movimento nel gioco. Nel grande “gioco” della mobilità connessa e multimediale, proviamo a capire quali dei possibili approcci dei Fleet e Mobility Managers sono più assimilabili a determinate figure degli scacchi.

Sei Alfiere? Tradizionalista e strutturale, ma non tagliarti fuori!

Nella dimensione dell’Auto connessa l’Alfiere rappresenta idealmente il Manager di Flotta che, incurante anche del progresso del mercato tecnologico e della disponibilità di ICT di gestione, percorre abitudini e procedure che per quanto canonicamente corrette (rilevazione e caricamento esclusivamente manuale dei dati di gestione e costi del Parco Aziendale, attenzione anche alla importante fase di Officina e di Remarketing), risultano tuttavia obsolete, lente quando non addirittura inadeguate, nel caso di molte gestioni affidate ancora al mero Foglio elettronico di calcolo ed alla computazione ed analisi dati manuale e cartacea. E questo anche in presenza ormai quasi obbligata, sui mezzi, di supporti GPS e di geolocalizzazione con i quali è sempre più necessario interfacciarsi. Per questo tipo di approccio del F.M. con l’Auto connessa è dunque evidente che la forte riduzione dei rischi potenziali si somma alla riduzione certa della produttività e della programmazione.

Sei Cavallo? Appassionato della connettività, ma occhio ai rischi!

Probabilmente il Fleet Manager “cavallo” è tra i più felici sia del Boom della connettività in movimento, della progressiva offerta di soluzioni ADAS sul mercato, e della prospettiva della dimensione più evoluta nei protocolli della Guida Autonoma. E di certo, da sponsor – in Azienda – di questa dimensione tecnica e gestionale, non può che vedere come ideale la presenza in Azienda del corrispettivo “Mobility manager”. Chiaro, la proliferazione di supporti di geolocalizzazione, e le forti prospettive di risparmio derivante dalla ottimizzazione di percorsi, condotte di guida, timing e calendario delle attività in movimento, portano facilmente a ritenere il “Saving” in Officina ormai superato dal Tracking quasi in tutte le gestioni di Flotta. A fronte di tutto questo, il Fleet Manager “Cavallo” non sottovaluti mai l’elevato grado di rischi potenziali legati all’Hacheraggio, all’insidia dei Virus con tutti i rischi derivanti, a valle del mezzo in movimento, per la stessa struttura “server” dei dati di Impresa.

Sei Torre? La Cybersecurity è la tua stella polare, ma che fatica!

E finiamo con la “Torre”, che evidentemente in questo scenario rappresenta la figura manageriale più attenta ai rischi prospettati di sopra, che se non ben valutati e misurati possono davvero creare problemi per tutta la vita amministrativa dell’Azienda. Di fatto la “Torre” potrebbe non essere neppure il Fleet o Mobility manager, ma il Responsabile Sicurezza o l’ICT Manager a capo di tutta la struttura di Rete e connessione aziendale.

Di fatto l’approccio “Torre” dunque, pone in primo piano l’integrità del complesso dei dati aziendali, non solo quelli afferenti la Flotta o la sua mobilità. Ma di certo, benché opportuna e salvifica per la vita di Impresa, questa forma di approccio deve dialogare opportunamente con il Gestore di Flotta per non ridurre le potenzialità che l’Auto connessa può apportare al ciclo logistico e produttivo dell’Impresa.

 

 

Redazione Roma