E’ un dato : per il Noleggio è “Boom” sia nelle Flotte che nel mercato privato

Dalle rilevazioni del mercato aziendale, si ricava che proprio quel target di Clienti (cosidetti “latini”) più propensi e favorevoli al concetto di “proprietà”, si avvicina a gran passo alle attitudini del mercato anglosassone. Non dimentichiamo che, contemporaneamente, persino una quota importante del più tradizionale cliente “privato” si è lasciata sedurre da modalità come il Noleggio (a Lungo o a Breve) ed al Car Sharing per rimpiazzare l’auto di proprietà.

Decisivo, si potrebbe pensare, il fatto che le limitazioni al traffico e la immissione frenetica di nuovi modelli potrebbero aver spinto il Cliente medio a cercare soluzioni contrattuali che permettano una sostituzione più frequente dell’auto. Ma per le Flotte, quale potrebbe essere l’elemento trainante verso il Renting?

Prima e dopo la crisi : alcuni elementi fondamentali che avvantaggiano il NLT

Sarebbe lungo elencare i tanti motivi di un Boom del NLT, entrato in affanno dopo il 2009 e forte protagonista da almeno quattro anni a questa parte: ma almeno quattro di questi motivi (eliminazione rischio Remarketing del mezzo restituito; sostituzione programmata delle vituperate Diesel;  riduzione generica degli importi medi di rata;maggiore disponibilità di gamma elettro/ibrida) si sommano alla più specifica prerogativa che il Noleggio soltanto ha potuto offrire nel periodo più drammatico della crisi e del cosidetto “Credit Crunch” : l’allungamento dei contratti di noleggio già in vigore, che ha consentito a molte Flotte di vedersi confermata l’affidabilità di credito e di poter rimodulare (abbassandolo) l’esborso mensile di canone senza dover impegnare nuova liquidità nella sostituzione totale o parziale della Flotta. Certo, questo ha portato molte Imprese a dover mantenere nel Parco Auto mezzi un poco più anziani, e con un chilometraggio maggiore di quanto previsto ad inizio contratto.

Tuttavia, con opportune attenzioni al contenimento della percorrenza annua, in presenza di mezzi con età media aumentata ma con utilizzo non troppo “stressato” la situazione commerciale vigente fino ad oggi ha visto (paradossalmente) i Noleggiatori più efficaci anche nella rivendita dei ritorni da fine noleggio.

Questo, fino a “ieri”. Perché da “domani”, cioè nel medio termine, sembrano arrivare tempi duri che già si vedono nei numeri negativi nel mercato del “nuovo” che anche per il Noleggio preannunciano criticità nei valori futuri dell’Usato e nel contenimento dei canoni. Non si esclude neppure, in caso di ritorno a strette sul credito, la necessità di prolungare la durata media dei contratti in corso. Con un aumento del rischio Remarketing, visto che il fenomeno delle “autoimmatricolazioni” ha sovraffollato i piazzali Usato delle Concessionarie in tutta Italia.

Tornano “venti di crisi” : come si comporteranno le Flotte?

Tutto quanto detto finora evidentemente non influisce molto nelle scelte delle Flotte “non Rent” : perché rispetto al Noleggio il “TCO” (Total Cost of Ownership) è già stato giudicato non così penalizzante rispetto ad oneri e costi del Noleggio; ma anche perché (probabilmente) il rischio Remarketing non rappresenta un fantasma. Questa famiglia di Flotte, presumibilmente continuerà a tenere d’occhio i costi di gestione complessiva eventualmente valutando di inserire anche nuovi Marchi e modelli alternativi sul mercato, e costruendo strategie di “Costs Saving” canoniche.

E visto il rischio di aumento dei costi di approvvigionamento Ricambi e Servizi di Assistenza e la possibilità di modulare in proprio acquisto e prolungamento della proprietà dei mezzi, una buona fetta di Titolari di Flotte prediligerà alla fine il “Risparmio oggi”, per tornare al titolo del Pezzo, e una gra parte di questo Target continuerà a preferire la proprietà della Flotta anziché il Noleggio.

Al contrario – ma detto in un contesto davvero “macroscopico” e dunque meritevole di approfondimento – probabilmente tra i motivi forti che guideranno i criteri di scelta di chi prediligerà il Noleggio alla proprietà, quello del “rischio Remarketing domani” sarà sicuramente preponderante.

Redazione Fleetime