Sicurezza stradale quanto accadeva nel 2015:

UE: quasi 7.300 morti nel 2015, circa 100.000 negli ultimi 10 anni.
Più del 60% su strade extraurbane.

Italia: mortalità diminuita meno della media e più elevata rispetto a media europea.

Nel nostro Paese, la mortalità in questo tipo di incidenti è diminuita meno della media e rimane più elevata della media europea.
Tra le cause principali, l’anzianità del nostro parco veicolare, carente di dispositivi di sicurezza attiva. 
Se, da un lato, il livello di sicurezza intrinseco delle infrastrutture può far molto per limitare le conseguenze di questi incidenti, dall’altro, appare urgente applicare la Direttiva di gestione della sicurezza delle infrastrutture, recepita in Italia con decreto legislativo 35/2011. 

Sicurezza stradale quanto è accaduto nel 2016:

La denuncia dell’ultimo rapporto dell’European Transport Safety Council (ETSC) sulla sicurezza stradale nella UE, ci presenta un dato preoccupante, riferiti agli spostamenti casa lavoro e sul lavoro, circa il 40% delle 25.671 vittime europee degli incidenti stradali del 2016 – vale a dire più di 10mila persone (in media 28 ogni giorno).

Se, da una parte, negli ultimi tre anni il numero delle vittime sulle strade dell’Unione Europea non è diminuito, dall’altra il Consiglio Europeo per la Sicurezza nei Trasporti (ETSC) sollecita i datori di lavoro, i governi nazionali e l’Unione Europea ad incrementare gli sforzi per affrontare il problema del rischio legato alla mobilità per lavoro.

Se, da una parte, negli ultimi tre anni il numero delle vittime sulle strade dell’Unione Europea non è diminuito, dall’altra il Consiglio Europeo per la Sicurezza nei Trasporti (ETSC) sollecita i datori di lavoro, i governi nazionali e l’Unione Europea ad incrementare gli sforzi per affrontare il problema del rischio legato alla mobilità per lavoro.

“Pur essendoci esempi molto positivi da parte di piccole e grandi organizzazioni in tutta Europa che iniziano ad affrontare seriamente il problema della sicurezza stradale – dichiara Antonio Avenoso, Direttore Generale di ETSC – ve ne sono migliaia che ‘chiudono un occhio’ di fronte ai rischi che i dipendenti affrontano ogni giorno sulle strade.

Molte società, poi, considerano in maniera errata la gestione del rischio, come un peso anziché un’opportunità. Oggi, invece, si può fare molto per contribuire a limitare i costi assicurativi, diminuire le assenze sul lavoro e rafforzare l’immagine di una società: ridurre i pericoli attraverso la gestione del viaggio, fare una formazione mirata e acquistare veicoli più sicuri. Se è vero che i datori di lavoro devono fare di più, il nostro rapporto evidenzia che hanno bisogno dell’aiuto e del sostegno da parte dei governi nazionali e dell’UE”.

“Inoltre – concludono gli autori dello studio – Governo ed Autorità pubbliche dovrebbero dare il buon esempio adottando programmi di gestione della sicurezza negli spostamenti sul lavoro e casa-lavoro dei propri dipendenti oltre che delle flotte, mentre la sicurezza dei veicoli dovrebbe essere compresa fra i requisiti necessari per partecipare agli appalti pubblici”.

 

Redazione Fleetime