Molti dati, poca armonia
Ogni Costruttore (OEM) sviluppa la propria soluzione telematica nativa, con protocolli, format e piattaforme di reporting specifici. Questo scenario è ottimale per le flotte monomarca, ma è un incubo per le flotte miste – che sono la norma in Italia.
Il Fleet Manager si trova a dover gestire informazioni cruciali (come la manutenzione predittiva, l’analisi dei consumi, o il monitoraggio della guida) su un mosaico di interfacce diverse.
La conseguenza diretta è l’aumento dei costi operativi e la perdita di efficienza. Se i dati non possono essere letti, confrontati e analizzati in modo centralizzato, l’ottimizzazione dei percorsi e la gestione delle scadenze diventano esercizi manuali, vanificando i vantaggi dell’Intelligenza Artificiale (AI).
La soluzione: piattaforme aperte e centralizzate
Per superare questo ostacolo, il settore del Fleet Management sta rapidamente convergendo verso l’adozione di piattaforme telematiche aftermarket evolute. Queste piattaforme di gestione sono specializzate nell’integrazione, ovvero nel raccogliere e normalizzare i dati provenienti da asset connessi diversi, sia da soluzioni OEM che da dispositivi telematici installati successivamente.
In un’era in cui l’analisi del dato è strategica, la capacità di una piattaforma di fornire una visione unica e coerente dell’intero parco auto è diventata il requisito fondamentale. Solo così i Fleet Manager potranno trasformare la complessità della telematica nativa in un vantaggio competitivo.
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