Aftermarket 2025

Nonostante le incertezze del mercato, la flotta di veicoli a batteria cresce. Per le officine e i ricambisti, è l’ora di abbandonare il petrolio e investire in nuove competenze?

Aftermarket 2025  – mentre i titoli dei giornali si concentrano sul rallentamento della curva di adozione dei veicoli elettrici (), il mondo del post-vendita — l’Aftermarket — sta vivendo una rivoluzione silenziosa. Il paradosso è chiaro: anche se le vendite di auto nuove non crescono al ritmo previsto, la flotta circolante di veicoli a batteria continua a espandersi, invecchiare e, soprattutto, avere bisogno di assistenza.

Questo fenomeno sta creando una potente e inevitabile domanda di servizi specializzati, costringendo l’industria della riparazione a fare i conti con un futuro che non può più essere rimandato.

La matematica della manutenzione

Il cuore del cambiamento risiede nella matematica del parco auto. Ogni venduto negli ultimi anni è un veicolo che invecchierà, necessiterà di manutenzione ordinaria e, inevitabilmente, di riparazioni.

  1. Aumento del Parco Auto: Anche un rallentamento delle vendite non azzera la crescita. Ogni mese, migliaia di nuovi si aggiungono alla flotta globale.
  2. Invecchiamento: Un veicolo elettrico di cinque o sette anni richiede un tipo di manutenzione molto diverso da un veicolo nuovo. Subentrano le problematiche legate all’usura delle componenti ad alta tensione, ai sistemi termici delle batterie e ai software.
  3. Sostituzione e Riparazione Componenti: Sebbene gli abbiano meno parti meccaniche in movimento (niente frizione, oli motore, cinghie di distribuzione), le componenti che si guastano sono più complesse e costose. Stiamo parlando di diagnostica delle batterie, riparazioni dei motori elettrici e, soprattutto, interventi sulle infrastrutture di ricarica (a casa e in officina).

La nuova frontiera del ricambio: energia e connettività

Per i ricambisti, l’era del freno a disco e del filtro olio, sebbene ancora predominante, è affiancata da una nuova categoria di prodotti:

  • Ricambi ad Alta Tensione: Non più solo la candela o la pompa, ma inverter, convertitori e moduli batteria specifici. Questi componenti richiedono una gestione della logistica e dello stoccaggio completamente diversa, spesso sotto severe normative di sicurezza.
  • Accessori di Ricarica: L’Aftermarket si estende ai sistemi di alimentazione domestica (Wallbox), ai cavi di ricarica e ai software di gestione energetica.
  • Diagnostica Software: Gran parte della manutenzione è legata all’elettronica e al software. Le officine dovranno aggiornare costantemente i loro strumenti di diagnostica per leggere e riprogrammare i sistemi di controllo del veicolo.

L’Atto rivoluzionario dell’officina: formazione

La vera sfida, e il maggiore investimento, ricade sui professionisti dell’autoriparazione. Il tecnico formato è il nuovo petrolio dell’Aftermarket.

La diagnosi e la riparazione di un veicolo ad alto voltaggio non ammettono improvvisazione. L’investimento in formazione certificata (necessaria per operare in sicurezza sulle batterie ad alta tensione) e in strumenti specifici (attrezzature isolate, guanti dielettrici, piattaforme di sollevamento per pacchi batteria pesanti) è la chiave per non restare esclusi da questa fetta di mercato in forte espansione.

Ignorare la crescita dell’Aftermarket significa negare il futuro della propria attività.

Conclusione: evolve o rischia l’estinzione

Il rallentamento delle vendite di auto nuove a zero emissioni non è una battuta d’arresto per l’Aftermarket, ma un’opportunità di stabilizzazione. L’onda di veicoli elettrici che già circolano spinge forte la domanda di servizi qualificati. Per le officine e i ricambisti, il tempo del dibattito è finito: è il momento di investire in competenze elettriche e digitali per trasformarsi da meccanici a tecnologi della mobilità. Chi non lo farà, rischia di vedere il futuro sfrecciare via in silenzio.

 

Redazione Fleetime

 

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