Batterie auto elettriche, gli analisti della BloombergNEF (BNEF) prevedono il dimezzamento del costo delle batterie entro il 2030

Batterie auto elettriche, nel servizio che abbiamo pubblicato ieri vi avevamo parlato delle intenzioni di Volkswagen che intende mettere in produzioni auto elettriche a 20 mila euro, e nel 2020 il suv  compatto I.D. Crozz a 18 mila euro continuando con la berlina I.D e  in fine con il van I.D. Buzz, e soprattutto avrebbe attivato una macchina produttiva per 50milioni di veicoli elettrici. Proprio oggi il colosso di Wolfsburg ha annunciato di aver scelto un nuovo fornitore di celle al litio, SK Innovation (Ski).

Mentre BMW, assicurerà motori e batterie alla KARSAN, azienda turca che fabbrica autobus elettrici. La produzione del Karsan Jest a zero emissioni, un pullmino fino a 12 posti, di cui fino a 3 pieghevoli, dovrebbe cominciare entro la fine di novembre. La casa bavarese fornirà unità da 170 cavalli e 290 Nm di coppia con batterie da 33, 44, 66 o 88 kWh. Le stesse componenti della Bmw i3 sono state già impiegate anche dalla Street scooter, la controllata della Deutsche Post DHL che fabbrica veicoli commerciali elettrici.

Batterie auto elettriche – le preoccupazioni dei sindacati

Sindacati e società di analisi temono che l’elettrificazione comporti ripercussioni negative sull’occupazione nella produzione considerata la “semplificazione” del sistema. I costruttori, al contrario, minacciano la possibile soppressione di parecchi posti di lavoro (fino ad un terzo nelle stime più pessimistiche) se l’Unione Europea imporrà una riduzione delle emissioni ritenuta eccessivamente penalizzante.

Le batterie saranno sempre più strategiche, ragione per la quale nel Vecchio Continente si ragiona su possibili investimenti nel settore. Perché l’Asia è sostanzialmente “monopolista” per potenza disponibile. Nei primi 6 mesi del 2018 la giapponese Panasonic ne aveva 5,9 GWh ed era seguita dalle cinesi CATL BYD, rispettivamente con 5,7 e 3,3. Poi c’erano la coreana LG (2,8), la nipponica AESC (1,8), l’altra coreana Samsung SDI (1,3) e l’americana Farasis.

Anche se molti costruttori valutano già gli accumulatori allo stato solido (che secondo Dieter Zetsche, Ceo di Mercedes, potrebbero essere pronte per la produzione di massa dalla seconda metà del prossimo decennio), quegli agli ioni di litio sono ancora attuali.

I costi sono destinati a crollare con la diffusione della mobilità elettrica: il prezzo scenderà del 52% tra il 2018 ed il 2030, almeno secondo l’analisi della Bloomberg New Energy Finance. Sempre secondo Bnef, un pacco batterie per autobus elettrico da 250 kWh che nel 2016 costava 150 mila dollari costerà solo 30 mila dollari nel 2030. Il mercato dello stoccaggio dell’energia arriverà a 857 GWh di energia complessiva nel 2040, dagli attuali 200. Nel complesso, il mercato dell’”energy storage” assorbirà 1.200 miliardi di dollari entro il 2040.