micromolità ev

Il comparto della micro mobilità”EV” si distingue per il boom di acquisti, favoriti dalle politiche governative di ecoincentivo. Costruttori, Autoriparatori, Componentisti ma soprattutto Dealers e Noleggiatori potrebbero trarne vantaggio in termini di fatturato, immagine e Customer satisfaction? Certamente si, e ne spieghiamo i motivi.

E-mobility e Merchandising: 40 anni fa le involontarie origini. Mondiale di Formula Uno 1981, a Febbraio con la monoposto MP4/1 la Mc Laren presenta al mondo la prima auto con telaio interamente in fibra di carbonio, sinonimo di leggerezza e robustezza elevatissime.

Ma in pochi si accorsero di un gesto ugualmente rivoluzionario per il Marketing di allora : un dirigente della Mc Laren , di fronte ai fotografi, alzò da terra , letteralmente con due sole dita, una bicicletta sempre in carbonio e marchiata con i colori del Team. senza saperlo, quella fu il preludio all’attuale co-branding tra diversi elementi di mobilità su ruote.

 

E-mobility – Boom della micromobilità “EV”, come può approfittarne il mondo dell’Auto?

Gli esempi ci sono già: monopattini, e-bikes ed altri dispositivi ed accessori “griffati” soprattutto da Marchi Costruttori o Componentisti. Si potrebbe aprire il campo al l00% dei Players del settore Automotive; chiediamoci cosa potrebbe rappresentare in
questo momento – per un automobilista, un Manager od Utilizzatore di Flotte – usare od acquisire, o meglio avere in “benefit” dispositivi oggi di utilità essenziale ed evidenziati dal simbolo del loro Marchio o modello di auto preferiti, oppure della
propria Flotta od Autonoleggio e così via? Significa contatto, appartenza, identità e fedeltà reciproca tra Company e Consumatore.

E-mobility e Merchandising

Il co-branding è solo il primo step della conseguenza commerciale di tutto questo, grazie al semplice rapporto di marginalità che segue all’accordo tra il Brand ed il vero Costruttore dei dispositivi: perché non massimizzare la sinergia tra i diversi
mondi della mobilità ora entrati in contatto virtuoso? Attraverso la micro mobilità ed i supporti “Z.E.”

Costruttori e Noleggiatori, Autoriparatori e Componentisti, possono elaborare utili informazioni sul grado di utilizzazione e riacquisto da parte dei propri
Clienti; possono implementare aree di Business e ricavi dalla intermediazione di componenti ed accessori personali; possono infine intermediare servizi connessi di mobilità/ricezione/svago, supporti assicurativi e finanziari, etc… Ma soprattutto, in
un momento di mobilità globale così contrastata, il mondo dell’auto avrebbe a disposizione strumenti adatti a veicolare, trasmettere, promuovere presso il comune consumatore marchi e brand in movimento anche ora che, per motivi contingenti,
l’auto tradizionale continua a muoversi molto meno di prima.

E-mobility – dalla micromobilità un aiuto al crollo di margini ed operatività?

Queste considerazioni non sono per “massimi sistemi”. Sono per Reti di Autoriparazione, Dealers, Distributori Ricambi ma anche produttori di componenti ed accessori, Società finanziarie, Noleggiatori, che dalla sinergia di co-branding con
l’universo infinito dei dispositivi di micro mobilità possono ricavare nuova ed utile marginalità dalla commercializzazione di prodotti, accessori e servizi. Insomma, per tutto il mondo Fleet: fintanto che l’investimento iniziale su questi dispositivi sarà alla
portata e soprattutto incentivato, chiunque abbia finora perso il treno, è il caso che recuperi terreno e dia vita ad aree di Business ed opportunità fino ad oggi davvero insperate.

 

 

 

Redazione Fleetime Roma