Le vetture autonome si troveranno a dover decidere in frazioni di secondo tra la vita e la morte delle persone. Ce la faranno?

La domanda che molte persone si sono poste e anche un gruppo di ricercatori della Ghent University Belgio. Sacrificheresti una vita per salvarne molte di più ? La risposta non è scontata come sembra neppure per noi e men che meno per i robot. Ci sono dilemmi di fronte ai quali nessuno vorrebbe mai trovarsi. Per esempio, scegliere se sacrificare una persona per salvarne cinque.

Potreste essere tentati di prenderla per una questione filosofica, ma in realtà la risposta a questo dilemma ha numerose implicazioni pratiche che coinvolgono, per esempio, lo sviluppo dei sistemi di guida autonoma. Come dovrebbe comportarsi un’auto se si trovasse a dover “scegliere” tra l’investire un gruppo di persone che attraversano la strada o salire sul marciapiede travolgendo un solo, ignaro, passante?

Guida Autonoma l’esperimento

Come vi abbiamo già accennato, un team di ricercatori della Ghent University (Belgio) ha provato a trovare una soluzione al dilemma coinvolgendo alcuni volontari in un esperimento noto come The Trolley Problem. I ricercatori hanno detto a 200 persone che avrebbero inflitto un potente elettroshock a un gruppo di topi chiusi in gabbia. I partecipanti al test avrebbero potuto però salvarli semplicemente premendo un bottone e deviando così la scossa letale in un’altra gabbia che ospitava all’interno un unico roditore. Di fronte al problema, nella prima parte del test solamente descritto, il 66% del campione ha scelto di sacrificare il topo solitario per salvare gli altri.

Guida Autonoma – Teoria e Pratica

Il risultato è cambiato quando i volontari si sono trovati realmente di fronte al pulsante che avrebbe dovuto comandare i circuiti elettrici: l’84% dei partecipanti al test ha infatti scelto di deviare l’elettroshock, condannando così un solo animale invece che l’intero gruppo (tranquilli: si è trattato solo di una messinscena e nessun topo è stato effettivamente maltrattato).

Secondo gli scienziati la spiegazione è da ricercare nel fatto che nelle situazioni reali, quando si è maggiormente sotto pressione, si è portati a ragionare in maniera più emotiva. Ovviamente non c’è una risposta esatta al dilemma, ma sarà necessario trovare una soluzione al problema prima di sguinzagliare per le nostre città vetture autonome, droni e altri robot. È facile immaginare che, in caso contrario, la questione dovrà prima o poi essere risolta in tribunale.