Mercato auto in stallo: imprese e consumatori rivedono le strategie
ISTAT – A novembre peggiora l’opinione sull’opportunità di acquisto di beni durevoli. L’incertezza dei consumatori frena la ripresa del mercato, nonostante l’effetto temporaneo degli incentivi sulle elettriche.
Mercato auto in stallo – La stagnazione del mercato automobilistico italiano a novembre trova una sua spiegazione anche nelle rilevazioni ISTAT. I dati più recenti indicano un peggioramento dell’indice di fiducia dei consumatori, in particolare per quanto riguarda l’acquisto di beni durevoli, tra cui l’automobile.
Fiducia in calo, acquisti in attesa
Secondo l’ISTAT, a novembre l’indice del clima di fiducia dei consumatori è sceso da 97,6 a 95. In particolare, è peggiorato l’indice relativo all’opportunità attuale all’acquisto di beni durevoli, passando da -55,5 a -58,1. Questo calo della fiducia riflette un clima di incertezza economica, che spinge le famiglie a rimandare le decisioni di acquisto più importanti.
L’impatto sul mercato auto
Il raffreddamento della fiducia dei consumatori si manifesta chiaramente nei dati di immatricolazione. Con un mercato sostanzialmente fermo (-0,0% su base annua), è evidente che la domanda privata fatica a sostenere il settore. A fronte di un balzo temporaneo delle vendite di auto elettriche (BEV), alimentato dagli incentivi, il contesto economico generale e l’incertezza persistente limitano una ripresa strutturale. La maggioranza delle famiglie italiane si mostra ancora cauta, optando per una maggiore prudenza nel bilancio domestico.
Le imprese sono più ottimiste
A fare da contraltare al pessimismo dei consumatori è l’indice di fiducia delle imprese, che a novembre ha registrato un aumento. Tuttavia, come sottolineato da ANFIA, l’incremento della fiducia delle imprese non è sufficiente a compensare la debolezza del mercato al dettaglio.
Prospettive future
Il dato ISTAT conferma le preoccupazioni espresse dalle associazioni di categoria come ANFIA e UNRAE. Per rilanciare il mercato, non bastano misure estemporanee, come gli incentivi “a voucher”. È necessario un intervento strutturale che agisca sul clima di fiducia dei consumatori e sostenga il potere d’acquisto delle famiglie, al fine di stimolare una domanda sostenibile nel lungo periodo.
Redazione Fleetime
Fonte ANFIA


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