Mercato auto italiano

Un giugno da dimenticare per le nuove immatricolazioni, con l’elettrico che fatica a superare gli ostacoli infrastrutturali mentre l’ibrido consolida il suo primato.

Mercato Auto italiano – la tanto attesa ripartenza del mercato automobilistico italiano sembra aver ingranato la retromarcia, o peggio, aver tirato il freno a mano con decisione. I dati di giugno 2025 per le immatricolazioni di auto nuove sono impietosi, segnando un calo vertiginoso del 17,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Un colpo non da poco, che si riverbera anche sul bilancio del primo semestre.

Con questi numeri, la prima metà del 2025 si chiude con un amaro -3,6%, un passivo che fa suonare più di un campanello d’allarme per l’intero settore. L’ottimismo che aveva caratterizzato l’inizio dell’anno, alimentato da speranze di ripresa economica e l’attesa di nuovi incentivi, si scontra ora con una realtà ben più complessa.

Ibrido Re, elettrico al palo

Analizzando le tipologie di alimentazione, emerge un quadro consolidato ma con alcune ombre. Le auto ibride continuano a essere le regine incontrastate del mercato, dimostrando di aver conquistato la fiducia degli automobilisti italiani. La loro flessibilità, unita ai consumi contenuti e alla possibilità di accedere a benefici fiscali, le rende la scelta preferita per molti.

Dall’altra parte, le auto elettriche, pur mostrando una crescita percentuale su base annua, faticano ancora a decollare in termini di volumi assoluti. La loro diffusione rimane “contenuta”, come indicano i dati. Il motivo? Si ritorna sempre al solito nodo cruciale: i limiti infrastrutturali. La scarsità di colonnine di ricarica, la loro non sempre omogenea distribuzione sul territorio e le incertezze sui costi di ricarica continuano a rappresentare un deterrente significativo per chi vorrebbe abbracciare la mobilità a zero emissioni. Gli incentivi, pur essenziali, da soli non bastano a superare queste barriere fisiche e psicologiche.

Mercato Auto italiano – cosa aspettarsi?

Il brusco rallentamento di giugno pone interrogativi importanti sul prosieguo dell’anno. Sarà una battuta d’arresto momentanea o l’inizio di una fase di stagnazione più prolungata? Molto dipenderà dalla rapidità con cui verranno attuati i nuovi incentivi governativi, dalla capacità delle case automobilistiche di proporre modelli sempre più attraenti e, soprattutto, dall’investimento concreto e massiccio nelle infrastrutture di ricarica.

Il mercato attende risposte chiare e azioni incisive per riprendere la marcia e lasciare alle spalle questo inaspettato (e preoccupante) freno a mano tirato.

 

Redazione Fleetime

 

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