Scuola “guida”delle auto senza conducente realizzata nel Michigan

Nel campus dell’Università del Michigan nasce il primo circuito al mondo interamente dedicato allo sviluppo delle vetture autonome e delle loro capacità di guida.

È stato realizzato dall’Università del Michigan in collaborazione con 65 aziende del settore e ha come obiettivo quello di rendere Ann Arbour, entro il 2021, la prima città al mondo con un’infrastruttura adatta alla circolazione dei veicoli autonomi.

“Un ambiente urbano complesso è sempre il più sfidante per i veicoli automatici”, spiega Peter Sweatman, Direttore del Mobility Transformation Center (MTC) presso l’Università del Michigan. “Volevamo creare un’ambiente di test per questa situazione”.

UNA PICCOLA CITTÀ ELETTRONICA.

Mcity è un posto molto tranquillo. L’unico suono che si sente è quello delle auto in movimento. Mcity, infatti, è la supertecnologica città artificiale di 13 ettari ad Ann Arbor (Michigan), dove si svolgono i test sulle driverless car.

Cuore di Mcity è il circuito stradale dove sono riprodotte tutte le possibili varianti di ambiente urbano che le vetture autonome potrebbero incontrare: in 8 km di asfalto sono state realizzate rotonde, incroci, strade a 2, 3 e 4 corsie, svincoli e sottopassi.Completano la simulazione segnaletica orizzontale e verticale, semafori, pavè, finti pedoni, lavori in corso e ostacoli vari.

All’interno di Mcity nessun dettaglio è lasciato al caso: ci sono le buche, la ghiaia sulle curve e anche i cartelli stradali sono un po’ storti, rovinati o sbiaditi, come spesso accade in città, così da mettere alla prova la capacità delle auto di riconoscerli anche in situazioni non ottimali. L’ambiente urbano è ricostruito con sagome simili a quelle utilizzate sui set cinematografici che simulano edifici alti fino a 2 piani.

 

SCUOLA DI INCROCIO

Qui le vetture autonome si addestrano a riconoscere e rispettare cartelli stradali e semafori, a dare la precedenza, a gestire le situazioni critiche come un pedone che attraversa improvvisamente la strada o il sopraggiungere di un’ambulanza.E un tunnel lungo qualche decina di metri mette alla prova le auto bloccando il segnale GPS, un po’ come accade nelle comuni galleri.

 

Redazione Fleetime

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