E’ qui che la Go X Apollo in collaborazione con Tortoise, una società californiana di software, ha lanciato il primo esempio di self driving electric scooter sharing, ovvero i primi monopattini elettrici a guida autonoma.

Li chiami con un’app e a fine giornata tornano da soli a ricaricarsi e questo comporta un grande vantaggio anche per il gestore del servizio di scooter sharing che, a fine giornata, non deve più ricorrere a schiere di addetti e mezzi per il trasporto, la ricarica e la sanificazione dei monopattini, quest’ultima fondamentale per il periodo storico che stiamo vivendo.

Monopattini elettrici a guida autonoma – come funzionano?

Si comporta come un normale monopattino elettrico, con la differenza che al termine del viaggio, entra in modalità guida autonoma e grazie a una coppia di ruote stabilizzatrici si sorregge da solo e di fatto può viaggiare autonomamente senza che a bordo ci sia nessuno. Il servizio è già attivo in un’area delimitata della città di Peachtree Corners con 100 monopattini autonomi.

Il servizio prevede, oltre alla ricarica, anche un servizio automatico di sanificazione periodica, risolvendo uno dei grandi problemi della sharing mobility in questa fase 2, la protezione individuale da contatto col virus. “Sono entusiasta di poter introdurre una soluzione di trasporto sicura in un periodo così difficile – ha spiegato il ceo di Go X, Alexander Debelov abbiamo reso uno scooter elettrico magico e facile da utilizzare come un’auto di Uber, assicurando la sicurezza e la sanificazione richieste dall’emergenza”.

Questo progetto, in collaborazione con la startup Curiosity Lab, potrebbe rivoluzionare la micromobilità, seppur in via di sperimentazione e con una serie di questioni legate alla sicurezza della guida autonoma, apre nuovi e affascinanti scenari nelle grandi aree urbane.

 

Un video mostra come il servizio sia già attivo in un’area sperimentale nella piccola cittadina della Georgia.

 

 

Redazione Fleetime