Terre rare e Dazi: la Cina blocca l’export, USA risponde con il 100%
L’escalation di Ottobre 2025: Pechino impone restrizioni vitali per l’EV e Trump annuncia dazi punitivi del 100%. L’Europa diventa il mercato di “sfogo” della sovrapproduzione.
Terre rare e Dazi – La tregua commerciale tra Stati Uniti e Cina è ufficialmente finita. In un drammatico inasprimento delle tensioni internazionali che impatta direttamente l’industria automobilistica, la Cina ha annunciato nuove e stringenti restrizioni sull’export di terre rare e componenti chiave per le batterie. La risposta del fronte USA è stata immediata e altrettanto dura: il Presidente ha annunciato un massivo aumento dei dazi, che potrebbero raggiungere il 100%, in vigore già dal 1° novembre. L’automotive si trova in mezzo a una vera e propria guerra economica che sta riscrivendo le catene di fornitura globali in tempo reale.
Il colpo di Pechino: la stretta sulle materie prime
Il fulcro dell’escalation si è avuto all’inizio di ottobre:
- Restrizioni Vitali: La Cina ha imposto alle società straniere di ottenere una specifica autorizzazione governativa per l’esportazione di qualsiasi prodotto contenente più dello 0,1% di terre rare sul valore complessivo della merce. Le terre rare sono metalli essenziali non solo per le auto elettriche (motori) ma anche per quelle termiche e per le tecnologie avanzate.
- Batterie nel Mirino: A ciò si aggiungono nuove restrizioni sull’export di componenti e know-how per le batterie al litio, di cui la Cina detiene una posizione dominante a livello globale.
Questa mossa viene interpretata come una ritorsione strategica, utilizzando il quasi-monopolio sulle materie prime critiche come arma commerciale.
La risposta USA: dazi al 100% e caos logistico
L’amministrazione USA ha reagito con veemenza, accusando Pechino di “atti ostili” e rilanciando la guerra dei dazi:
- Massive Tariffe: Il Presidente ha minacciato un aumento dei dazi sulle importazioni cinesi al 100%, con effetto dal 1° novembre. Misure che colpiranno duramente i settori industriali e commerciali, inclusa l’automotive e la componentistica.
- Crollo dell’Export Cinese verso USA: I dati di settembre 2025 mostrano che le esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti sono già crollate del 27% su base annua, dimostrando l’efficacia delle tariffe preesistenti.
L’effetto collaterale sull’Europa: “Mercato di Sfoogo”
Mentre il commercio tra USA e Cina si contrae, si verifica un effetto paradossale: la sovrapproduzione cinese destinata in precedenza al mercato americano viene ora dirottata massicciamente verso l’Europa.
- L’export totale di Pechino è ancora in crescita (+8,3% a settembre) perché i produttori cinesi stanno inondando il mercato europeo con i loro prodotti, in particolare veicoli elettrici, creando una pressione insostenibile sui prezzi e sui margini dei costruttori europei.
- L’Europa, con i suoi dazi più morbidi (sebbene in fase di revisione), si trova a essere il “mercato di compensazione” di questa guerra commerciale trans-pacifica.
Per l’industria automotive europea, questo scenario crea un bivio: da un lato, l’accesso alle materie prime critiche cinesi è reso più difficile e costoso; dall’altro, la competizione sui mercati di vendita è amplificata da un’ondata di veicoli cinesi a basso costo.
Fonte: Analisi geopolitica e dati commerciali diffusi tra il 10 e il 14 Ottobre 2025.
Redazione Fleetime
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