Allarme auto Europa: ACEA, il comparto va salvato non affossato
L’associazione dei costruttori chiede una ricalibrazione immediata degli obiettivi 2035: il riconoscimento degli e-fuel e la revisione delle regole PHEV sono la chiave per proteggere l’occupazione e la sovranità industriale del continente dal dominio cinese.
Allarme auto Europa – La transizione europea verso la mobilità a zero emissioni è al punto di massima tensione. L’Associazione Europea dei Costruttori di Automobili (ACEA), affiancata dall’associazione dei fornitori CLEPA, ha inviato un messaggio perentorio a Bruxelles: gli obiettivi di azzeramento delle emissioni per auto e furgoni entro il 2035 non sono più fattibili nelle attuali condizioni economiche e geopolitiche.
Le richieste dei costruttori non mirano a rinunciare alla decarbonizzazione, ma a esigerne una gestione realistica, tecnologicamente neutrale e, soprattutto, finalizzata a salvaguardare la filiera europea centenaria dall’avanzata della concorrenza asiatica, in particolare la Cina.
I Punti Chiave per la Salvaguardia Industriale
I costruttori propongono diverse modifiche alla normativa, considerate cruciali per garantire una transizione equa, capace di mantenere in vita l’industria e la sua estesa rete di fornitori:
- Riconoscimento della Neutralità Tecnologica (e-fuel): L’ACEA chiede che i carburanti alternativi (e-fuel) siano considerati a tutti gli effetti come veicoli a zero emissioni. Questa misura è vista come l’unica via per salvaguardare la produzione e l’uso dei motori a combustione interna che impiegano milioni di lavoratori in Europa, offrendo al contempo una soluzione per il parco circolante esistente.
- Revisione delle Regole PHEV: Viene richiesta la sospensione o la revisione del sistema che corregge le emissioni delle ibride plug-in (PHEV) basato sull’utilizzo reale (utility factor). L’industria considera le PHEV una tecnologia di transizione fondamentale per avvicinare i consumatori all’elettrificazione e chiede che la loro contabilizzazione non ne comprometta l’attrattività sul mercato.
- Crediti per la Rottamazione: L’introduzione di crediti CO2 legati alla rottamazione dei veicoli più vecchi e inquinanti è vista come una strategia per un doppio beneficio: pulire il parco circolante esistente e sostenere la domanda di auto nuove sul mercato.
Obiettivo: Evitare la Dipendenza dalla Cina
La vera posta in gioco, come espresso dai vertici industriali, è la sovranità europea sull’automotive. Concentrare tutte le risorse e la produzione unicamente sull’elettrico a batteria (BEV) espone l’Europa a una massiccia dipendenza dalla catena di fornitura asiatica per batterie, materie prime e software.
Le richieste di flessibilità sono un tentativo di:
- Diversificare il Rischio: Mantenere aperte le opzioni tecnologiche (e-fuel, PHEV migliorate) per non basare il futuro interamente su una singola catena di valore dominata dall’estero.
- Gestire l’Occupazione: La filiera dei motori a combustione è ad alta intensità di manodopera specializzata; una transizione troppo rapida e rigida, priva di opzioni alternative, ne decreterebbe il collasso immediato, con gravi ripercussioni sociali in nazioni chiave come Germania e Italia.
In sintesi, per i costruttori, le loro proposte rappresentano una richiesta urgente di equilibrio e pragmatismo a Bruxelles, per un percorso che sia tecnologicamente plurale e socialmente ed economicamente sostenibile.
Redazione Fleetime
Fonte ACEA
Lascia un commento