Analisi mercato Automotive Aniasa B&C: declino fino al 2030
Presentata a Milano l’analisi annuale sul mercato auto ANIASA-Bain & Company: domanda in declino prolungato, elettrico in affanno in Italia e dazi USA che mettono nel mirino i colossi tedeschi.
Analisi mercato Automotive – presentata a Milano l’analisi annuale sul mercato auto: domanda in declino prolungato, elettrico in affanno in Italia e dazi USA che mettono nel mirino i colossi tedeschi. Il rombo dei motori sembra farsi più sommesso nel Vecchio Continente. Secondo la nuova, approfondita ricerca condotta da ANIASA (Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici) e Bain & Company, il mercato automobilistico europeo è entrato in una fase di prolungata stagnazione, destinata a protrarsi almeno fino al 2030.
Uno scenario inquietante che si intreccia con inediti equilibri geopolitici e industriali, mettendo a dura prova la tenuta dell’intero ecosistema automotive globale. L’istantanea scattata sull’Italia non è più rassicurante: calano gli acquisti di auto nuove, si fa sempre più strada l’usato, e la tanto agognata riduzione delle emissioni di CO₂ stenta a materializzarsi, restando ancorata a livelli superiori a quelli del 2015.
Analisi mercato Automotive – la Fine di un’era di crescita: stagnazione globale prevista fino al 2030
Dopo decenni di ininterrotta espansione, il settore automotive mondiale ha ufficialmente imboccato una strada inattesa: quella di una stagnazione prolungata. Lo studio “Navigare nella nebbia. Il futuro incerto dell’automotive“, presentato oggi a Milano, dipinge un quadro inequivocabile. Il rallentamento delle vendite, acuito dalla tempesta pandemica, ha segnato un punto di non ritorno, assestando il comparto su volumi stabilmente inferiori rispetto al florido passato. Se tra il 2001 e il 2017 l’Asia, con la Cina in testa, aveva trainato la crescita globale, lo scenario attuale si è ribaltato. Le proiezioni al 2030 indicano una crescita mondiale anemica, appena dello 0,2%.
Il nuovo ordine geografico della domanda: l’Europa arretra
La bussola della domanda globale sta cambiando radicalmente. Lo studio ANIASA-Bain & Company evidenzia una significativa ridefinizione delle leadership geografiche. Mentre la Cina, motore trainante della crescita passata, è attesa a una sostanziale stagnazione (+0,3% di CAGR nel periodo 2017-2030), i mercati maturi come l’Europa (-0,6%), il Nord America (-0,4%), il Giappone e la Corea (-1,2%) sono destinati a un preoccupante declino. All’orizzonte, tuttavia, si profilano nuove terre promesse per l’espansione: l’Asia meridionale (+2,7%) e il Sud America (+1,5%), potenziali nuovi epicentri della domanda, alimentati dalla crescente urbanizzazione e dal miglioramento delle condizioni economiche locali. Le stime parlano chiaro: entro il 2028, l’Europa potrebbe accumulare un deficit di circa 15 milioni di veicoli rispetto alle previsioni del 2022, con il Nord America a inseguire un trend analogo, con un ammanco di 7,5 milioni di unità. Un rallentamento strutturale che rischia di compromettere la solidità di molti costruttori, in particolare quelli fortemente radicati in questi mercati in contrazione.
Analisi mercato Automotive – la Geoeconomia dei Dazi: un’inquietudine per i colossi tedeschi
A oscurare ulteriormente il panorama, si stagliano le crescenti tensioni commerciali tra i grandi blocchi economici, con i dazi che si ergono a strumento sempre più aggressivo di politica industriale. In questo scenario di inedita incertezza, le case automobilistiche tedesche appaiono tra le più vulnerabili. Circa la metà dei loro volumi di vendita globali è considerata a rischio, strette nella morsa della stagnazione europea, della perdita di dinamismo del mercato cinese e delle barriere doganali erette dagli Stati Uniti. Anche per i costruttori giapponesi e coreani, il mercato americano rappresenta un punto nevralgico, con una forte presenza che li espone ai venti di guerra commerciale. Gli Stati Uniti, nel frattempo, cercano di rianimare un tessuto industriale messo a dura prova da decenni di declino manifatturiero, mentre la Cina consolida il suo ruolo dominante nella produzione globale di acciaio e navi.
Italia: l’auto resta protagonista, ma l’acquisto del nuovo frena
Nel Belpaese, la fotografia scattata dall’indagine ANIASA-Bain sulle abitudini di mobilità degli italiani rivela un ritorno marcato all’utilizzo dell’auto privata come mezzo di trasporto prediletto. Tuttavia, questo rinnovato amore per le quattro ruote non si traduce in un’impennata delle vendite di vetture nuove. Al contrario, si assiste a una crescita del mercato dell’usato, sintomo di un consumatore disorientato da normative complesse e da un’escalation dei prezzi. La conseguenza diretta è un parco circolante che invecchia a ritmi preoccupanti. Il prezzo si conferma il fattore determinante nella scelta d’acquisto, tanto da spingere il 35% dei consumatori italiani verso modelli di provenienza cinese o asiatica.
Nel primo trimestre del 2025, le auto ibride conquistano la metà del mercato, mentre le BEV faticano a superare la soglia del 5%, soprattutto tra i privati e nel Mezzogiorno. L’elettrico mostra timidi segnali di ripresa, ma limitati al segmento delle compatte, con le vetture di fascia alta che rimangono in una fase di stallo. La progressiva scomparsa del diesel non ha sortito gli effetti sperati sulle emissioni medie di CO₂, che restano al di sopra dei 115 g/km, superando persino i livelli del 2015. Un trend che si allinea con la situazione europea, dove la diffusione delle BEV ristagna da oltre tre anni, nonostante l’espansione della rete di ricarica. Il mercato continentale sembra rispondere alla pressione normativa virando verso le ibride, un segnale di una transizione all’elettrico ancora fragile e più guidata dall’offerta che da una domanda realmente convinta.
Analisi mercato Automotive – il bivio dell’automotive europeo: ripensare per sopravvivere
L’industria automobilistica europea si trova dunque, come evidenziato dallo studio, di fronte a un bivio. La combinazione tra vincoli normativi stringenti (soprattutto sulla transizione elettrica), domanda stagnante e instabilità geopolitica impone un profondo ripensamento. La frammentazione dell’offerta, la bassa saturazione degli impianti e l’assenza di una visione unitaria minacciano la competitività del continente nel medio periodo“, ha commentato con preoccupazione Alberto Viano, Presidente ANIASA.
Gianluca Di Loreto, Partner e responsabile italiano automotive di Bain & Company, ha concluso con un monito: “Il settore è oggi chiamato a confrontarsi con una realtà in profondo cambiamento: la stagnazione della domanda, le trasformazioni tecnologiche e le tensioni geopolitiche impongono un cambio di paradigma. Il comparto automotive non può più contare sulla crescita come driver naturale. In questo contesto, solo chi saprà ripensare la propria presenza geografica, rivedere la catena del valore e investire in flessibilità potrà restare competitivo nel medio-lungo termine. L’Europa, in particolare, deve ridefinire con decisione e coraggio il proprio ruolo industriale“. Un appello accorato a una riflessione profonda, mentre nubi sempre più scure si addensano sull’orizzonte dell’automotive.
Redazione Fleetime
Fonte ANIASA
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