Nell’ipotesi (in discussione le prossime settimane) della manovra 2020 i lavoratori dipendenti saranno costretti a cambiare il nome al frince benefit auto

Auto Aziendali – Si ipotizza l’addio al benefit auto aziendale, in uno dei punti della manovra 2020 approvato da PD e 5 Stelle (lo scorso 15 ottobre) emerge un dato che vede il triplicarsi delle tasse relative all’utilizzo dell’auto aziendale. La stangata prevede il recupero di 513 milioni di euro su quasi 2 milioni di lavoratori dipendenti.

sconto solo a rappresentanti

Lo sconto al 30% del valore (ai fini fiscali) di auto e ciclomotori concessi in uso promiscuo, attualmente in vigore per tutti i dipendenti, dal primo gennaio scatterà solo per i veicoli in uso ad «agenti e rappresentanti di commercio». Per gli altri dipendenti i mezzi in fringe benefit” saranno calcolati per il loro valore pieno, stabilito, come si fa attualmente, su una percorrenza convenzionale di 15mila chilometri annui e in base ai costi chilometrici indicati nelle tabelle dell’Aci entro il 30 novembre.

La nuova manovra prevede che tale percentuale salga al 100%. Un lavoratore dipendente con un reddito di 40.000 euro di reddito pagherebbe più di 2.000 euro di tasse in più ogni anno per l’uso di una semplice utilitaria. I costi aumenteranno anche alle aziende, per il pagamento dei relativi contributi.

Auto aziendali – Cosa dice Aniasa (associazione dell’industria dell’autonoleggio aderente a Confindustria)

“Dall’anno prossimo”, avverte l’associazione, “sarebbero colpiti oltre 2 milioni di lavoratori che utilizzano questi veicoli, tassando perfino i chilometri percorsi per necessità di lavoro. Per non parlare delle sicure ripercussioni sulle politiche retributive di centinaia di migliaia di aziende di ogni settore”. Infine la stoccata: “in questo modo si rendono ulteriormente gravosi i costi di mobilità e trasporto delle imprese italiane, già penalizzate da una disequilibrata fiscalità rispetto ai competitor europei.

Auto aziendali – L’allarme anche da Unrae sulle intenzioni del Governo

Al momento, nonostante il disegno di legge sia stato formalmente approvato dal Consiglio dei ministri il 15 ottobre scorso, non c’è ancora un testo definitivo e quella che sta circolando in queste ore è solo una bozza. E, in ogni caso, la partita finale si giocherà in Parlamento nelle prossime settimane.

 

 

 

Redazione Fleetime

 

Fonte press Italia