BYD valuta l’Italia, ma i dazi restano un nodo
BYD guarda all’Italia per un nuovo stabilimento, ma Altavilla avverte: “Difficile scegliere Paesi ostili alle auto cinesi”.
Alfredo Altavilla, Special Advisor Europa di BYD, ha catalizzato l’attenzione del #FORUMAutoMotive, confermando l’interesse del gigante cinese per l’Italia come potenziale sede del suo terzo stabilimento europeo. Questa prospettiva allettante, portatrice di possibili benefici economici e occupazionali, si scontra tuttavia con le riserve espresse da Altavilla riguardo all’orientamento delle politiche commerciali italiane nei confronti delle auto di fabbricazione cinese.
Durante un’intervista con Pierluigi Bonora, Altavilla ha dipinto un quadro del settore automotive globale in rapida mutazione, dove la Cina sta emergendo come forza dominante grazie a una velocità di innovazione e sviluppo senza precedenti, alimentata da un impiego massiccio dell’intelligenza artificiale. Secondo il manager, la competizione tradizionale con questi nuovi attori si preannuncia particolarmente ardua.
Altavilla ha poi offerto una sua analisi dell’attuale scenario di mercato, suggerendo come alcune delle sue criticità possano essere ricondotte alle conseguenze del “Dieselgate“, un evento che avrebbe contribuito a innescare un aumento dei costi delle vetture a fronte di un potere d’acquisto dei consumatori in calo.
Nonostante queste sfide globali, l’Italia rimane una candidata di rilievo per i piani di espansione produttiva di BYD in Europa. Altavilla ha sottolineato l’apprezzamento del gruppo cinese per la competenza e la specializzazione dei fornitori di componentistica italiani, rassicurando sul fatto che non vi sarà alcuna imposizione di delocalizzazione. La decisione finale sulla sede del terzo stabilimento è prevista entro la fine dell’anno.
Tuttavia, un elemento di incertezza è rappresentato dalle politiche commerciali italiane. Altavilla ha avvertito che BYD troverà “difficile localizzare uno stabilimento in Paesi che non sono friendly nei confronti delle auto cinesi”, citando il voto favorevole dell’Italia all’introduzione di dazi. Pur non escludendo l’Italia, ha lasciato intendere che questa posizione potrebbe essere un ostacolo.
Altavilla ha espresso forti perplessità sul Green Deal, definendo irrealistico l’obiettivo del tutto elettrico al 2035 e inefficace la sospensione delle multe UE. Ha accennato alla possibile creazione di una rete di ricarica BYD in Europa. Il mercato è in trasformazione, e la decisione di BYD sull’Italia dipenderà da un complesso intreccio di opportunità industriali e considerazioni politiche.
Redazione Fleetime
Fonte press ##FORUMAutoMotive
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