Daimler – La società di Stoccarda ha ufficializzato l’acquisto del 5% del capitale sociale da parte della Investment Global Co. Ltd, una controllata della Baic, uno dei grandi costruttori del Celeste Impero di proprietà dello stato. Un altro 10% è già di proprietà di Geely.

L’operazione annunciata il 23 luglio è stata completata a quattro anni di distanza dall’annuncio di Xu Heyi, che nell’estate del 2015 aveva anticipato l’intenzione di una “partecipazione significativa”. Il prezzo del titolo era lievitato e il progetto sembra essere rientrato.

Baic e Daimler hanno una joint-venture da oltre dieci anni e dal 2013 il costruttore tedesco controlla circa il 10% di quello cinese. “Questo passo – ha commentato il Ceo di Daimler, lo svedese Ola Kallenius consolida la nostra positiva partnership e costituisce un attestazione di fiducia nei confronti della strategia e del potenziale futuro della nostra società”.

Per la casa di Stoccarda le cooperazioni in Cina sono fondamentali: “Il mercato cinese – ha precisato il numero uno di Daimler – rimane uno dei pilastri fondamentali del nostro successo, non soltanto per i volumi, ma anche per lo sviluppo e la produzione”.

La Baic diventa così uno tra gli azionisti più influenti di Daimler, la cui proprietà è sempre più “orientale”. Con quasi il 9,69% al primo posto c’è la Tenaclou3 Prospect Investment Limited del miliardarioLi Shufu, cioè il proprietario di Geely, mentre al secondo resta il fondo sovrano del Kuwait (6,8%).

La Black Rock, la più grande società di investimento del mondo, controlla il 5,13% del capitale: i suoi diritti di voto superano di una frazione quelli dei nuovi soci cinesi (5,01% contro il 5%). La stessa compagnia di Larry Fink ha anche una quota del 3,2% del gruppo Bmw.

Daimler è il gruppo automobilistico “più cinese” fra quelli tedeschi. Al momento, non ci sono grandi azionisti cinesi né in Bmw Group né in Volkswagen. Lo spostamento verso Oriente di Daimer riguarda anche il marchio di citycar Smart, che è stata trasformata in una joint-venture paritetica con Geely.

 

 

Redazione Fleetime

 

 

Fonte press internazionale