Esplosione in Europa di brevetti per la guida autonoma, in 6 anni tra il 2011 e il 2017 18mila registrazioni

Esplosione in Europa di brevetti, da qui si presume che siamo sempre più vicini a farci guidare dalle auto, oppure come spesso accade c’è qualcuno con largo anticipo depositando l’impossibile. In questa corsa al depositare il brevetto tra aziende e inventori l’Italia si piazza al decimo posto e al primo il colosso Huawei.

Secondo l’European Patent Office, tra il 2011 e il 2017, sono stati registrati 18mila patent in aumento del 330%. Il 50% delle imprese che sviluppa tecnologie innovative non appartiene al settore automotive ma a quello dell’Ict.

Quindi non solo l’industria automobilistica, ma anche le imprese del settore delle telecomunicazioni, dell’informazione e della tecnologia, sono attive – con un impegno mai registrato prima – nello sviluppare soluzioni per la guida autonoma: sono infatti oltre 18.000 i patent registrati.

L’Italia orientata in (sistemi di trasporto nel quale possono venire inclusi anche i container), trasporti e tecnologia medicale rappresentano i tre settori tecnologici con il più alto numero di domande di brevetto. Tuttavia, la crescita più accentuata tra tutti i settori tecnologici italiani è quella proveniente dai cosiddetti sistemi di misurazione (+31%), seguita da macchine tessili e della carta (+23%) e dal farmaceutico (+18%). Con 60 domande, Ansaldo Energia è risultata la società italiana più attiva nella richiesta di brevetti a Epo, seguita dalla bolognese G.D. (54 domande) della famiglia SeragnoliFiat Chrysler Automobiles(42) e Pirelli(40).

A Monaco all’European Patent office  nel solo anno 2017 ha ricevuto 166mila domande, la media di 455 domande al giorno, un incremento del 3,9% rispetto all’anno precedente e che rappresenta un nuovo record.

Primi nella Topten è la Cina con il +16,6%

Per la prima volta l’elevato numero di richieste arrivate dalla Cina (+16,6%) ha di fatto incluso il gigante asiatico (a spese della Svizzera) nella top five dei Paesi (Stati Uniti, Germania, Giappone, Francia) più attivi. «In termini di domande per brevetti, il 2017 è stato un anno positivo per l’Europa», ha dichiarato il presidente di Epo Benoit Battistelli.

«L’aumento delle richieste di brevetti europei conferma che il Vecchio Continente rimane un mercato tecnologico di interesse primario. Mai come lo scorso anno le imprese europee hanno inviato un numero tanto cospicuo di domande di brevetto, segno tangibile del loro potenziale innovativo e della fiducia che ripongono nei nostri servizi».  

 

 

 

Redazione Fleetime