Mercato auto EU 2021

Il confronto con i livelli del 2019 (15,8 milioni di unità) rende evidente quanto ancora siamo lontani dal ritorno ai volumi pre-crisi e come l’ingresso nel 2022 sia ancora caratterizzato da prolungate difficoltà di approvvigionamento e rincari, che recentemente hanno coinvolto anche il comparto dell’energia. Tutto questo in un momento storico in cui sono in discussione in Europa le misure di decarbonizzazione della mobilità al 2030-2035 e che vede quindi l’industria automotive impegnata in una delicata riconversione produttiva.

Mercato auto Europa chiusura 2021 – Secondo i dati diffusi oggi da ACEA, nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata all’EFTA e al Regno Unito a dicembre le immatricolazioni di auto ammontano a 950.218 unità, il 21,7% in meno rispetto a dicembre 2020. Nell’intero 2021, i volumi immatricolati raggiungono 11.774.885 unità, con una variazione negativa dell’1,5% rispetto al 2020 e del 25,5% rispetto al 2019.

La flessione particolarmente marcata segnata dal mercato auto europeo a dicembre (-21,7%), sesto mese consecutivo con il segno meno, porta il 2021 a chiudere a meno di 11,8 milioni di unità, ovvero con volumi inferiori dell’1,5% al già bassissimo 2020, anno di esordio della pandemia – afferma Paolo Scudieri, Presidente di ANFIA.

Quasi tutti i Paesi, a dicembre, riportano nuovamente pesanti contrazioni, inclusi i cinque major market (compreso UK): -27,5% Italia, -26,9% Germania, -18,7% Spagna, -18,2% Regno Unito e -15,1% Francia.

Complessivamente, questi cinque mercati vedono calare le immatricolazioni poco più della media UE (-22,1%) e rappresentano una quota del 70,2% del totale immatricolato. Il 2021 si chiude in ribasso solo per la Germania (-10,1%), mentre per gli altri quattro Paesi i volumi annuali superano i livelli del 2020: Italia a +5,5%, Spagna e Regno Unito a +1%, Francia a +0,5%.

Mercato auto Europa chiusura 2021

Sui risultati di chiusura d’anno ha impattato soprattutto la carenza globale di semiconduttori che, con particolare riferimento al secondo semestre 2021, ha causato forti rallentamenti nelle linee di produzione e ritardi nelle consegne di nuovi veicoli, con pesanti conseguenze sui volumi di immatricolazioni.

Il confronto con i livelli del 2019 (15,8 milioni di unità) rende evidente quanto ancora siamo lontani dal ritorno ai volumi pre-crisi e come l’ingresso nel 2022 sia ancora caratterizzato da prolungate difficoltà di approvvigionamento e rincari, che recentemente hanno coinvolto anche il comparto dell’energia. Tutto questo in un momento storico in cui sono in discussione in Europa le misure di decarbonizzazione della mobilità al 2030-2035 e che vede quindi l’industria automotive impegnata in una delicata riconversione produttiva”.

 

 

 

 

Redazione Fleetime

 

 

Fonte ANFIA