ANFIA, insieme alle Associazioni del settore, ribadisce la propria contrarietà alla proposta relativa alle auto aziendali nella Legge di Bilancio, che, anche nella recente riformulazione, resta dannosa per i lavoratori, per le aziende e per l’intero comparto, che già vive un momento di incertezza

Mercato italiano dell’auto – Secondo i dati pubblicati oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ad ottobre il mercato italiano dell’auto totalizza 156.851 immatricolazioni, in crescita del 6,7% rispetto allo stesso mese del 2018. I volumi immatricolati nei primi dieci mesi del 2019 ammontano, così, a 1.624.922 unità, lo 0,8% in meno rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2018.

Dopo la crescita a doppia cifra di settembre, il mercato dell’auto rimane positivo nel mese di ottobre (+6,7%), anche in ragione del confronto con un ottobre 2018 in flessione (-7,4%) per via degli effetti dell’applicazione del nuovo test sulle
emissioni (WLTP) a tutte le nuove auto immatricolate – commenta Paolo Scudieri, Presidente di ANFIA.

In riferimento alla delicata fase di trasformazione che il settore sta attraversando, segnaliamo la nostra contrarietà alla proposta, contenuta già nella prima bozza della Legge di Bilancio, che triplica il valore ai fini fiscali di auto e ciclomotori concessi come
veicoli aziendali in uso promiscuo per la totalità dei dipendenti.

La recente riformulazione della misura – secondo cui la quota di imponibile sulle auto aziendali ibride resterà al 30% del valore convenzionale, mentre per le altre salirà al 60% e per le super inquinanti sarà al 100% – resta comunque dannosa a 360°: per i lavoratori, per le aziende e per l’intero comparto automotive, che già vive un momento di incertezza.

Questa norma risulta, inoltre, in totale antitesi con le indicazioni emerse dal Tavolo Automotive dello scorso 18 ottobre al Ministero dello Sviluppo Economico, in cui si è confermata la volontà di attuare misure di accompagnamento delle imprese automotive nella riconversione industriale, attraverso disposizioni concrete ed efficaci per agevolare la transizione energetica e lo svecchiamento del parco circolante. ANFIA, insieme alle altre Associazioni del settore, ha quindi già richiesto l’immediato ritiro della proposta”.

 

Redazione Fleetime

 

 

Fonte press ANFIA