Il tradizionale va in crisi, ottimizzazione dei costi e nuove soluzioni di comunicazione

Salone dell’auto di Francoforte 2019, previsto per il 12 – 22 settembre all‘IAA di Francoforte si presenta con l’assenza di costruttori che valgono i due terzi della produzione internazionale. Non è il solo ad essersi dimezzato, altri famosi saloni, a cominciare da quello di Detroit per proseguire con quello di Parigi per finire con quello di Ginevra, hanno già dovuto fare i conti con diserzioni sempre più importanti.

Sta cambiando il pubblico, sta cambiando l’approccio di comunicazione e non i significativi investimenti richiesti dai vari saloni, con evidenti riduzioni dei benefici.  Come altrove, anche a Francoforte, la diserzione dei costruttori verrà compensata dalla presenza di nuovi espositori, tipo Microsoft, IBM o Vodafone. Per gli amanti delle quattro ruote, tuttavia, non è la stessa cosa. Del resto, erano i costruttori per primi avevano cominciato ad affollare una fiera tecnologica specializzata come il Ces di Las Vegas.

Salone dell’auto di Francoforte 2019

Le ultime rinunce sono quelle di FCA, che non andrà a Francoforte né con Fiat, né con Jeep, né con Alfa Romeo, di Suzuki (che ha in Germania il proprio quartier generale europeo) e di Subaru. Il gruppo italo americano ha fatto sapere che nel 2019 ha deciso di concentrarsi su un solo salone in Europa, cioè quello di marzo, a Ginevra.

Il numero delle assenze ha così raggiunto quota 22, un numero superiore a quello già elevato dello scorso Salone di Parigi, quando le assenze di rilievo erano state una quindicina. Le ultime defezioni per Francoforte 2019 si sommano a quelle già note dei francesi di Renault, Alpine, Peugeot, Citroën e DS, dei giapponesi di ToyotaNissan, Mitsubishi e Mazda, di DaciaVolvoAston Martine perfino di Rolls-Royce, controllata dalla tedesca Bmw.

 

 

 

Redazione Fleetime