Post-incentivi BEV: allarme mercato sul crollo del valore
L’exploit di vendite garantito dal click day ha generato entusiasmo statistico, ma crescono le preoccupazioni sul danno a lungo termine al valore percepito dei veicoli elettrici, a fronte di piani infrastrutturali ancora instabili.
Post-incentivi BEV – Il recente “click day” per gli incentivi auto in Italia ha portato a un rapido assorbimento dei fondi, garantendo un picco nelle immatricolazioni di veicoli elettrici a batteria (BEV). Se da un lato questo risultato soddisfa le statistiche di vendita, dall’altro, diversi analisti ed esperti di settore stanno sollevando il velo sulle potenziali conseguenze negative a lungo termine per l’intero mercato.
La critica si concentra sul cosiddetto “Rischio Distorsione del Mercato”.
Il problema del valore percepito
La preoccupazione principale riguarda il modo in cui gli incentivi massicci e spot, che possono portare a sconti fino al $70-80\%$ del prezzo di listino, influenzano la percezione del valore dei veicoli.
- L’Aspettativa del Prezzo Basso: Se un consumatore riesce ad acquistare un veicolo elettrico a $\text{€}5.000$ o $\text{€}10.000$ grazie ai bonus, l’aspettativa per l’acquisto successivo sarà che l’auto elettrica abbia un valore di mercato intrinseco molto basso.
- Gestione del Post-Incentivi: Quando i fondi si esauriranno e i prezzi torneranno ai livelli normali, i consumatori potrebbero rifiutarsi di pagare il prezzo pieno, ritenendo che il veicolo sia artificialmente gonfiato. Questo rende la gestione del periodo post-bonus estremamente difficile per i costruttori e i rivenditori.
Come sottolineano gli analisti, il rischio è che si crei un mercato “malato” o dipendente dagli aiuti di Stato, dove il consumatore non è convinto dal valore tecnologico o ecologico del prodotto, ma esclusivamente dal prezzo scontato.
La priorità sbagliata: Incentivi vs. Infrastrutture
La critica si estende anche all’approccio strategico del Governo. Il settore ritiene che la priorità non debba essere solo un “exploit statistico” di breve periodo, ma la creazione di un ecosistema duraturo.
Gli incentivi all’acquisto, pur necessari, non risolvono i veri nodi che frenano la diffusione dell’elettrico:
- Carenza di Infrastrutture: La rete di ricarica pubblica in Italia è ancora insufficiente in termini di capillarità e velocità rispetto ad altri Paesi europei.
- Costo dell’Energia: La volatilità e l’alto costo dell’elettricità rendono incerto il reale vantaggio economico di un veicolo BEV.
Secondo gli esperti, solo un piano stabile e di ampio respiro che metta al centro lo sviluppo di infrastrutture di ricarica veloce e la stabilità dei prezzi dell’energia può garantire una transizione ecologica sana e auto-sostenibile, superando la dipendenza da incentivi spot che rischiano di distorcere il reale valore dei brand nel lungo periodo.
Redazione Fleetime
Fonte analisi di settore


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